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Un possibile spiraglio per la soluzione della complessa vertenza Rotopress, che vede i lavoratori da oltre quattro mesi in presidio davanti alla sede aziendale di via Mattei, è venuto dall’ultimo incontro fra le parti. In tale sede, i sindacati hanno chiesto un approfondimento sulle dichiarazioni rilasciate dalla proprietà alla stampa, in merito alla "disponibilità ad assumere sei lavoratori nelle società facenti capo alla gruppo poligrafici Printing; a un percorso di esodo per prepensionamento per almeno otto unità e alla disponibilità ad assumere alcuni lavoratori di Rotopress, più volte espressa da varie aziende del territorio”, come base per arrivare a dare una risposta a tutti i lavoratori.
"Pur continuando a rivendicare - come migliore garanzia per un solido ed efficace governo di questa crisi - una parziale ripresa dell'attività produttiva, riportando in loco una parte delle commesse delocalizzate, prendiamo atto che i tempi tecnici impongono ulteriori azioni. E’ quindi necessario realizzare subito le richieste già avanzate dal sindacato, fra cui l’utilizzo di ulteriori ammortizzatori sociali in grado di garantire i prepensionamenti per il settore dell'editoria e le assunzioni al Csp e in altre aziende della controllante, sapendo che comunque queste misure sono al momento del tutto insufficienti e poco definite", affermano in un comunicato unitario Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Bologna.
La mobilitazione a sostegno di questi obiettivi continua; del resto, quella della Rotopress è divenuta una vertenza strategica per tutto il settore della comunicazione (stampa, editoria, poligrafici), come dimostra il numero crescente di azioni di solidarietà che provengono da lavoratori di questo comparto: dai dipendenti della Zanichelli, che hanno deciso ad esempio di devolvere il corrispondente valore di un’ora del loro lavoro a sostegno delle azioni di lotta, alle fabbriche dove si è realizzata un’ora di sciopero, come Cartotecnica Moreschini e Scatolificio Lanica".
"Inoltre, ricordiamo che il 20 settembre scorso tutte le sigle di categoria sia della Regione Emilia Romagna che della Regione Marche avevano denunciato come il rifiuto da parte della dirigenza aziendale di discutere le proposte sindacali mettesse a rischio la stabilità dell’intero gruppo, e che quindi era necessaria una soluzione condivisa per il rilancio complessivo dell’intera azienda. Ci auguriamo, quindi, che la trattativa possa procedere celermente, anche utilizzando il supporto dei tavoli istituzionali, verso una soluzione che dia una risposta reale a tutti i lavoratori", concludono le organizzazioni dei lavoratori.