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Bologna, Milano, Venezia. Tre città importanti, tre Camere del Lavoro che hanno chiuso questa settimana i rispettivi congressi della Cgil. Appuntamenti che hanno chiamato iscritti, militanti e dirigenti a fare il punto dell'azione sindacale e a votare per il rinnovamento dei quadri territoriali. Appuntamenti che sono caduti in un momento storico complicato, come ha ripetuto anche Maurizio Landini, presente sia a Venezia che a Bologna (a Milano ha dovuto rinunciare per la concomitanza con l'incontro a Roma al ministero del Lavoro sulla questione della salute e della sicurezza).
Il governo di estrema destra, una manovra che non dà alcuna risposta concreta a lavoratori dipendenti e pensionati, se possibile rendendo la loro situazione ancora più difficile, una guerra che uccide in Europa e mortifica la nostra economia, alimentando inflazione e nuove povertà, anche tra chi lavora che ormai fatica ad arrivare alla fine del mese.
Un elenco di criticità che escono dal recinto del lavoro e pretendono risposte su un ventaglio molto ampio di bisogni e di diritti da tutelare. Un'azione che chiama in causa la figura del sindacato confederale, una delle risposte efficaci a quello che sta succedendo, hanno detto da più parti e lo stanno ripetendo anche mentre scriviamo molti dirigenti e delegati dai palchi sui quali si svolge la discussione del sindacato, territorio per territorio.
Daniele Giordano è il nuovo segretario generale della Cgil di Venezia
A finire per primo, in ordine di tempo, è stato il congresso della Cgil di Venezia, che si è concluso l'11 gennaio con l'elezione, da parte dell'Assemblea generale, del nuovo segretario generale della Camera del Lavoro della città lagunare, Daniele Giordano.
Questa la sintesi della sua proposta programmatica, riportata anche della pagina Facebook della Cgil Venezia, nella quale il neo eletto segretario ha evidenziato come "il Mercato del Lavoro del nostro territorio sia fortemente precario", ricordando i dati di Anpal e Unionicamere: "Più del 50% dei contratti nel Veneziano sono a termine o precari, e questo si traduce in basse retribuzioni e basse qualifiche. Rischiamo di diventare la provincia più povera", ha detto Giordano. Questo elemento fa emergere in modo chiaro la necessità di qualificare l’offerta lavorativa e nel contempo la scarsa capacità del sistema di offrire percorsi di riqualificazione e formazione per i lavoratori.
"A questa situazione si aggiunge la grave difficoltà che stanno vivendo le famiglie in particolare a causa dell’inflazione che ha determinato una significativa perdita salariale che arriva a circa una mensilità di reddito o di pensione. Servono interventi strutturali a favore delle famiglie a tutti i livelli istituzionali sia sul piano fiscale che sul piano delle agevolazioni nell’accesso ai servizi pubblici. Serve intervenire in modo deciso a salvaguardia della sanità pubblica dove i tempi di attesa non vengono più rispettati e le famiglie sono costrette, sempre più spesso, a rivolgersi alle strutture private.
Ricostruiamo forti e proficue relazioni sindacali con tutti i soggetti istituzionali e con le controparti private per utilizzare tutti gli strumenti negoziali che possano migliorare la qualità del lavoro, dell’istruzione e ricostruire un tessuto economico e produttivo che fondi la propria competitività sulla qualità del lavoro e sul rispetto dei diritti dei lavoratori".
"Ci impegneremo - ha detto Daniele Giordano - per declinare fino in fondo l’idea di “sindacato di strada”, di soggetto vicino agli ultimi che si batte per cambiare le disuguaglianze crescenti ed estendere i diritti sociali e sindacali. Saremo in campo con tutta la forza delle nostre idee e delle persone che rappresentiamo, lo faremo aprendo a tutte e tutti le sedi del nostro sindacato perché la Cgil vuole essere quel luogo di incontro e di confronto per costruire un’idea diversa di società e un cambio radicale del nostro territorio a partire dalla città di Venezia".
A Bologna il nuovo segretario generale della Cgil è Michele Bulgarelli
Si è chiuso nel tardo pomeriggio del 13 gennaio 2023, il XX Congresso della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna al Circolo Arci San Lazzaro. La chiusura dei lavori ha visto l’elezione di Michele Bulgarelli a numero uno della Cgil di Bologna, da parte della neoeletta Assemblea generale.
"La Cgil ha un futuro se scommette sui giovani. Questa Camera del Lavoro ha un futuro se siamo, ognuno di noi a partire dal sottoscritto, pronti ad ascoltare le domande di cambiamento e protagonismo che arrivano da nuove generazioni di lavoratori e lavoratrici e anche di delegate e delegati. Anche per queste ragioni vanno rafforzati i rapporti con i movimenti studenteschi, per la giustizia climatica e della società civile", ha detto Bulgarelli nella sua dichiarazione programmatica.
"C’è la priorità di mettere in campo una strategia contrattuale di aumento e difesa dei salari e una lotta senza quartiere alla precarietà. Per farlo dobbiamo portare la contrattazione dove oggi c’è solo l’unilateralità del datore di lavoro, dobbiamo riunificare il lavoro frantumato da appalti e subappalti, dobbiamo essere consapevoli che aumento dei salari e lotta alla precarietà significano conflitto, un conflitto da praticare sempre nel rapporto democratico con gli iscritti e i lavoratori, attraverso la partecipazione e la responsabilizzazione di tutte e tutti. Io penso che il conflitto serva, faccia bene anche alle imprese e alle controparti, anche pubbliche, faccia bene ai lavoratori e faccia crescere le compagne e i compagni che vivono le lotte".
Su 122 aventi diritto, hanno votato 119 componenti dell’Assemblea generale. Bulgarelli è stato eletto con il 74% dei voti.
Massimo Bonini è stato riconfermato segretario generale della Cgil di Milano
A Milano il 13 gennaio in serata la neoeletta Assemblea della Cgil provinciale ha riconfermato il suo segretario generale, Massimo Bonini, con il 92% dei voti a favore.
Dal palco del congresso, Bonini ha riportato i dati sul lavoro a Milano, che tracciano un quadro drammatico dell'attualità. "Tra il 2018 e il 2022 le aziende hanno assunto circa il 70% tra tempi determinati, intermittenti, interinali, tirocini e altre forme contrattuali a fronte del 30% di tempi indeterminati. La disuguaglianza nel lavoro a Milano è trasversale - ha denunciato il segretario generale della Cgil del territorio -. Non solo le categorie meno professionalizzate ma anche i giovani e le donne degli studi legali, di architettura e ingegneria, degli studi professionali, dei giornalisti pagati a pezzo, delle cooperative nella grande distribuzione e nella logistica, tra gli addetti dell’editoria, dello spettacolo e della cultura. Milano rischia di diventare un hub di pochi lavoratori ricchi circondato da lavoratori poveri".
Ci sono tanti anticorpi nel nostro Paese e uno in particolare ci riguarda: è il sindacato confederale - ha detto Massimo Bonini -. Un soggetto grande, forte, solido. Un pilastro della Costituzione e pronto alla sua difesa. Serve essere mobilitati e pronti.E’ certo che questo Governo proverà a modificare la Costituzione e le norme sul lavoro in termini più restrittivi. Dispiegheranno tutto quanto avranno a disposizione per restringere il campo di azione del sindacato, dei diritti e delle libertà".