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Condivisione dello stato di agitazione dei lavoratori di Termini Imerese (Palermo) e pieno sostegno alle iniziative di mobilitazione per garantire un futuro a tutti i lavoratori, indotto compreso. Questa la posizione espressa oggi (lunedì 26 aprile) dalla Fiom Cgil nazionale dopo l’incontro, in video-conferenza, convocato dal ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Blutec, cui hanno partecipato i commissari dell'amministrazione straordinaria, le Regioni coinvolte, il sindaco di Termini Imerese e Invitalia.
“I commissari – spiegano il segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive Michele De Palma e il coordinatore nazionale Blutec per la Fiom Cgil Simone Marinelli – hanno comunicato che ci sono trattative aperte con diverse aziende interessate ad acquisire i rami di azienda che sono localizzati in Piemonte, Abruzzo e Basilicata. In particolare, la cessione del ramo ‘metallic’ si porterà a conclusione nelle prossime settimane”.
Su Termini Imerese, invece, è emersa una situazione molto preoccupante, più incerta rispetto a quella delineata durante l'ultimo incontro del dicembre 2020. “Non c'è ancora un progetto approvato di reindustrializzazione e il prossimo 16 maggio scadrà il termine per l'approvazione del programma concordatario”, spiegano i due esponenti sindacali: “Da dicembre dovevano essere fatti tutti gli approfondimenti, ma la situazione è ancora molto confusa. Non ci sono ancora tutti gli elementi per arrivare all'approvazione del progetto di rilancio e quindi per la garanzia occupazionale”.
De Palma e Marinelli evidenziano che nessuna risposta è stata data “sul percorso e sul soggetto giuridico che deve garantire la continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori e la reindustrializzazione del sito”. La possibilità di creare una società a partecipazione pubblica e privata “è ancora in fase di valutazione e non c'è stata chiarezza sulle disponibilità delle risorse pubbliche messe a disposizione negli accordi di programma”. Inoltre, l'assenza del ministero del Lavoro “non ha permesso di avere risposte sulla proroga della cassa integrazione in scadenza al prossimo 30 giugno e subordinata all'approvazione del programma”. Vista la situazione, è stato deciso l’aggiornamento del tavolo tra l’11 e il 12 maggio.
La Fiom Cgil rileva che l'incontro di oggi ha dimostrato che “in questi mesi la sospensione del tavolo di crisi ha di fatto aggravato una situazione che era già complessa e che ora rischia di sfociare nell'indeterminatezza del futuro dei lavoratori. È necessario lavorare per scongiurare il fallimento di reindustrializzazione del sito”. In conclusione, De Palma e Marinelli ricordano che “lo Stato, nel momento in cui la Fiat ha annunciato la chiusura del sito, ha garantito ai lavoratori e al territorio di trovare una soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro. A distanza di oltre dieci anni, dopo la vicenda giudiziaria della proprietà di Blutec, non è accettabile che ancora una volta venga messo a repentaglio il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori”.