Nulla di fatto nel terzo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alla vertenza Beko Europe. La newco costituita al 75% da Arcelik e al
25% da Whirlpool ha confermato il Piano industriale presentato lo scorso 20 novembre integralmente. Questo vuol dire per le Marche: quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell'unità di Ricerca e Sviluppo) a Fabriano (Ancona); circa 320 a Comunanza (Ascoli Piceno) per la chiusura dello stabilimento entro il 2025.

Il tutto senza considerare l'impatto sui rispettivi indotti. A Fabriano prevista l’assemblea con i lavoratori per giovedì 12 dicembre. “Questo è un Piano di dismissione che noi respingiamo con forza e che per le Marche produce oltre 700 esuberi tra Fabriano e Comunanza”, le parole di Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom nonché responsabile per il
distretto economico-produttivo di Fabriano.

“Nell'incontro odierno non hanno neppure provato a rilanciare, trattando il nostro Paese senza rispetto. La Beko a differenza di altri produttori di elettrodomestici non fa neppure finta di fare industria perché ha comprato per chiudere. Ma non hanno fatto i conti con i lavoratori che sanno fare bene il proprio lavoro e hanno visto come funziona lo sviluppo dei prodotti. Siamo pronti a proseguire la mobilitazione”, conclude.