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Volantinaggio straordinario oggi (martedì 28 luglio) a Firenze dei lavoratori Bekaert, l’appuntamento è alle ore 12 presso il Mercato delle Cascine (piazzale J.F. Kennedy). I 180 ex dipendenti dell’azienda metalmeccanica ricordano che, a pochi mesi ormai dalla scadenza della cassa integrazione, sono ancora in attesa di una convocazione da parte del ministero dello Sviluppo economico (l'ultimo incontro risale al 21 maggio).
“La vicenda dello stabilimento di Figline-Incisa Valdarno è come caduta nell’oblio per una parte consistente della politica nazionale e locale (vedi le forze maggiori di governo e di opposizione). Anche le istituzioni locali sono immobili di fronte a un’inerzia generale che si respira intorno al dramma di questi lavoratori”, spiega il segretario generale della Fiom Cgil Firenze Daniele Calosi: “A ottobre saranno due anni dall’inizio di un processo di reindustrializzazione del sito che non è ancora partito. Presso il ministero dello Sviluppo economico non ci è mai stato presentato alcun piano industriale dettagliato, finalizzato al riassorbimento di tutti i lavoratori. Unico piano che conosciamo è quello della Lega Coop Toscana, relativo al progetto di cooperativa avanzato da alcuni lavoratori. Progetto che il ministero, da ciò che sappiamo, non ha preso neppure in considerazione”.
Daniele Calosi evidenzia che fra 55 giorni ci saranno le elezioni regionali: “Non vorrei che la politica pensi di utilizzare la vicenda Bekaert in chiave elettorale, proponendo promesse o soluzioni parziali al problema, perché se così fosse come Fiom non lo consentiremo. Niente campagna elettorale sulle spalle di chi non ha lavoro”. L’esponente sindacale sottolinea che “chiunque si presenterà per rilevare il sito e i 180 lavoratori ancora a casa, lo farà anche attraverso e grazie ai finanziamenti pubblici. Se le risposte alla crisi Bekaert dovessero, come promesso dal ministero, arrivare dalla mano pubblica, allora questi aiuti pubblici dovranno comportare necessariamente, come contraccambio, un ruolo di indirizzo dello Stato nelle scelte industriali che ci saranno”.
Fare questo, rimarca il segretario della Fiom fiorentina, significa avere “un’idea di politica industriale in cui lo Stato diventa un soggetto controllore per evitare eventuali speculazioni future. Inoltre, se ci saranno soldi pubblici l’occupazione dovrà essere garantita a tutti e per tutti”. In conclusione, Calosi ricorda che “abbiamo il dovere di cambiare il modello di sviluppo: la vertenza Bekeart può essere il terreno da cui partire in mezzo all’emergenza sanitaria e economica che stiamo vivendo. Rispondere ai bisogni delle persone che per vivere devono lavorare è il compito che dovrebbe avere la politica”.