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"La decisione di dismissione del sito Bayer di Filago (in provincia di Bergamo), rappresenta l’ennesima scelta scellerata di deindustrializzazione del nostro territorio, quello lombardo, che da un paio di mesi sta assistendo alla chiusura e delocalizzazione delle produzioni di diversi settori". Così Filctem, Femca e Uiltec di Milano e Bergamo in un comunicato unitario.
"Lo stabilimento di Filago per Bayer è un sito storico, dedicato da decenni alla produzione di importanti agrofarmaci, che impiega attualmente 62 dipendenti, di cui 46 nelle attività produttive e decine di lavoratori stagionali all’occorrenza. Il legame con il territorio è sempre stato forte e Bayer ha ben rappresentato l’idea di azienda solida e duratura, ma oggi non è più così: questa improvvisa chiusura genera drammatiche conseguenze su tutti questi lavoratori e sulle loro famiglie, ma soprattutto abdica al ruolo fondamentale dell’impresa come portatrice di sviluppo, di valore, di responsabilità sociale, di futuro per migliaia di giovani", rilevano le sigle di categoria.
"La chiusura di un sito non può essere derubricata a riposizionamento di un business: è un dramma sociale, al quale sindacalmente ci opponiamo. Le rappresentanze sindacali hanno chiesto, nell’ultimo incontro, all’azienda di rivedere questa drastica decisione, ma a fronte della risposta negativa, il coordinamento sindacale del gruppo dichiara stato di agitazione. Il 9 giugno è indetto uno sciopero di quattro ore per tutto il gruppo Bayer in Italia, e di otto ore per il sito di Filago. Al fine di richiamare l'azienda a uno sforzo che neutralizzi qualsiasi impatto sociale, saremo in presidio dalle 10 alle 12, davanti alla sede di Bayer, in viale Certosa 130, Milano", concludono le organizzazioni sindacali.