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"Dopo due incidenti gravi avvenuti a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro, e dopo aver attivato un tavolo di confronto con l’azienda, ci vediamo costretti a scioperare perché la sicurezza sul lavoro diventi tema di reale confronto con l’azienda. Le uniche risposte positive ottenute riguardano, nei fatti, il capitolo della cultura della sicurezza: si tratta di un elemento sicuramente fondamentale, perché vuol dire formazione, competenza e specializzazione. Non può essere, però, l’esclusivo elemento: serve un salto di qualità che consenta anche di ragionare di organizzazione del lavoro. Molti incidenti si verificano proprio perché manca l’attenzione per l’organizzazione del lavoro, e per la sua gestione in sicurezza". Così in una nota unitaria Filctem, Femca e Uiltec di Bologna.
"Di fronte a una delegazione aziendale che, nonostante i due gravi incidenti, continua a ritenere che non ci siano problemi di carico e organizzativi, in senso lato, non si ha alternativa allo sciopero. Così come non si può pensare che, a fronte di una platea lavorativa esperta, che andrà in pensione a breve, non sia il caso di predisporre in via preventiva e soprattutto concordata con le rappresentanze dei lavoratori un passaggio generazionale delle competenze acquisite sul campo, per non disperdere la cultura della sicurezza maturata nei decenni di lavoro", proseguono le tre sigle di categoria.
"Inoltre, pretendiamo che, oltre al datore di lavoro Basf, anche tutto il sistema della pubblica amministrazione funzioni come dovrebbe a partire dalle ispezioni e, se consideriamo che nonostante i due infortuni gravi, l’ispezione in azienda avviene solo dopo la segnalazione dei rappresentanti dei lavoratori, riteniamo sia oltremodo evidente che qualcosa nel sistema non funziona come dovrebbe. Per tali ragioni, oggi, 23 marzo, tutte le lavoratrici e i lavoratori del sito di Basf di Pontecchio Marconi (via Pila 6/3) saranno in sciopero per l’intera giornata lavorativa e faranno un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento per l’intera mattinata, a partire dalle 8", concludono le organizzazioni sindacali.