Era il 12 ottobre 2018, quando i dipendenti e i clienti dell'autogrill di Montepulciano furono evacuati all'improvviso dalla struttura, a seguito di direttive aziendali superiori. Da allora, per gli oltre 40 lavoratori, quasi tutte donne, è stato un incubo continuo.
“Prima quindici giorni di attesa a casa, coperti con le ferie non ancora godute – spiegano Filcams e Fisascat –, poi la tribolata firma del primo ammortizzatore sociale, l’assegno ordinario. Da allora, l’azienda ha sempre trovato molteplici scuse per rinviare gli impegni formali presi varie volte, anche in sede istituzionale, per far partire i lavori di adeguamento e messa in sicurezza della struttura. Ad oggi, dopo aver dovuto ricorrere all'Inps per avere accesso al secondo ammortizzatore sociale, l’assegno di solidarietà, Autogrill Italia non è in grado di presentare un progetto di ristrutturazione che possa permettere in tempi decenti la piena ripresa occupazionale”.
“Dopo un anno di parole e di promesse 'da marinaio' non ne possiamo più: le dipendenti sono seriamente preoccupate per il loro futuro professionale – sottolineano i sindacati –, anche perché fra sei mesi scade l'ammortizzatore sociale e rischiano di non avere più una, seppur parziale, copertura economica. Non è più accettabile che un’azienda come Autogrill non sia stata in grado con il suo ufficio 'construction' di progettare le idonee misure per riaprire i locali di Montepulciano. Non stiamo parlando del bottegaio sotto casa, ma del gruppo Autogrill, cioè del leader mondiale per la ristorazione di chi viaggia, che, peraltro, ha chiuso il 2018 confermando la crescita dei ricavi del 5%, arrivando a 4,7 miliardi”.
“Le lavoratrici, il territorio in cui insiste il punto vendita, le istituzioni di riferimento con cui l’azienda aveva preso impegni ufficiali – dicono ancora le organizzazioni sindacali – hanno diritto di pretendere fatti e non più solo parole. Se poi vi sono problematiche di rapporti fra Autostrade per l'Italia e Autogrill Italia spa, siano evidenziate in modo trasparente; non vogliamo rimanere schiacciati dal tritacarne delle questioni relative alla presunta revoca della concessione governativa ad Autostrade. Facciamo appello alle istituzioni, che finora si sono dimostrate disponibili, a continuare nell'azione già intrapresa con l’azienda, affinché assieme a noi pretendano il pieno e sollecito rispetto degli impegni presi”.
Intanto, l'assemblea dei dipendenti ha deciso lo stato di agitazione, fino a quando Autogrill non manterrà gli impegni presi. Le iniziative di mobilitazione saranno effettuate con modalità e tempistiche comunicate successivamente da Filcams e Fisascat.