Anche quest’anno la Regione Puglia e l’Agenzia regionale irrigui e forestali mancano l’obiettivo. “Siamo alle solite. Dopo anni di trattative, Arif e Regione giocano a rimbalzarsi responsabilità, il cui peso grava sui lavoratori tutti, e in particolare per quel che riguarda il personale in somministrazione. Come ogni ottobre, ci troviamo dinnanzi a un territorio provato e danneggiato dagli incendi della stagione estiva, verso il quale non si comprende che non è più il tempo di interventi circoscritti alla stagione Aib, ma che per le condizioni di abbandono in cui versa sono necessari interventi di lungo periodo”, dichiarano dalle segreterie regionali di Nidil, Felsa e Uiltemp.
“Stiamo parlando in particolare del personale operaio che si occupa i servizi essenziali all’agricoltura e di quello che mette in sicurezza il patrimonio boschivo e di oasi attraverso la prevenzione e lo spegnimento attivo degli incendi. Personale che svolge, come facilmente si intuisce, un ruolo fondamentale e duro, con numerose ore lavorate, con diretta esposizione al fuoco, con tutti i rischi che ne conseguono. È inaccettabile l’atteggiamento che la Regione usa nei confronti di questi lavoratori, cui di anno in anno si promettono progressi e miglioramenti nella condizione senza che poi si assumano decisioni con responsabilità e coerenza”, precisano i sindacalisti.
“La notizia del ritardo nella spesa dei fondi del Psr non ci coglie di certo di sorpresa, ma sicuramente ci amareggia. Sin dallo scorso autunno, abbiamo tempestato assessori, direttori, commissari e facenti funzioni per provare - invano - a costruire un piano di manutenzione e messa in sicurezza del territorio pugliese, che restituisse dignità a questa terra ed agli operai, che in condizione di estrema precarietà ed incertezza se ne occupano ormai da dieci anni. L’agenzia e la Regione avrebbero potuto fare molto di più per migliorare la qualità dell’occupazione del personale irriguo e forestale somministrato, ma hanno preferito lamentare l’assenza di personale competente ad adempiere materialmente alla scrittura dei progetti”, continuano le tre sigle.
“Quel che sembrerebbe tanto ostico da comprendere è, invece, proprio il fulcro dell vicenda sindacale e riguarda in termini generali l’utilizzo della somministrazione, per quanto concerne l’Arif. Si vuol evidenziare che tutto il personale che, a diverso titolo, è o è stato in somministrazione presso l’Agenzia svolge o ha svolto attività tutt’altro che occasionali e, benchè talune di esse presentino il carattere della stagionalità, non possono non essere considerate attività strutturali per l’ordinaria gestione dell’ente. Chiediamo un piano del fabbisogno che tenga in considerazione questa nostra rivendicazione, non stiamo parlando di numeri, ma di famiglie, che da troppo tempo attendono risposte. Noi abbiamo chiesto un incontro al presidente Emiliano entro il 10 ottobre; l’indisponibilità a sedere a un tavolo con le organizzazioni sindacali sarà superata dalle nostre iniziative di protesta, a partire dal 14 ottobre”, concludono i rappresentanti dei lavoratori.