"Apprendiamo con soddisfazione che la Regione investe nelle aree di crisi industriali, ma riteniamo necessario che si facciano delle precise verifiche, in particolar modo sugli impegni sottoscritti e, a nostro avviso disattesi, come quello sull’accordo di reindustrializzazione dell’Area ex Eaton di Massa". Ad affermarlo in una nota sono Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana, e Luisa Pietrini, della Fiom Cgil Massa Carrara.
"Esistono precisi protocolli per lo sviluppo ed il consolidamento occupazionale che non risultano rispettati, come nel caso della Società Iglom di Massa che si era impegnata ad assumere 70 lavoratori tra il personale ex Eaton, (dopo essere stati selezionati dallo stesso imprenditore) dei quali oggi risultano assunti solo una quindicina", continuano Braccini e Pietrini.
"Quell’area industriale fu acquisita dalla Iglom a seguito di un accordo firmato dalle Istituzioni (Comune, Provincia, Regione) e da tutte le organizzazioni sindacali, ad un prezzo a nostro avviso calmierato - continuano i due sindacalisti - ma con il preciso impegno di riassumere i lavoratori ex Eaton. Accordo raggiunto al termine di una lunga vertenza grazie alla lotta dei lavoratori, portata avanti con onore, che deve essere rispettato nella sua interezza, pena il non rispetto della dignità di chi quella lotta l’ha condotta e portata avanti".
"La Regione prima di riconoscere ulteriori contributi pubblici verifichi con tutti i soggetti firmatari se sono stati rispettati gli impegni assunti, in modo che le aziende svolgano anche una funzione sociale, creino veramente posti di lavoro, incrementino lo sviluppo economico e sociale della zona. L’iniziativa economica privata è libera, ma deve essere indirizzata e coordinata ai fini sociali e non fondata sul massimo profitto privato", concludono Braccini e Pietrini.