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"Dopo mesi di trattative a livello nazionale, nessun vero risultato è stato raggiunto per le centinaia di driver che lavorano in Italia per Amazon. La pausa estiva doveva far riflettere Assoespressi sulle richieste del sindacato, invece in questi giorni è stata confermata la solita linea: nessuna disponibilità a ridurre l’orario e l’impegno settimanale dei lavoratori; obbligo a lavorare di sabato, domenica e festivi; nessun riconoscimento economico per l’enorme disagio degli autisti;; sul versante dei danni, arriva la conferma che ogni lavoratore se li deve pagare;; nessuna disponibilità a stabilizzare le centinaia di lavoratori a tempo determinato o in somministrazione, che vengono considerati indispensabili ma allo stesso tempo sacrificabili". Così, in una nota congiunta, Filt Cgil e Uiltrasporti di Padova.
"In Veneto, la situazione si è ulteriormente aggravata nelle ultime settimane, perché Amazon apre le filiali in provincia di Vicenza, Venezia e Treviso, rifiutando il dialogo con il sindacato nel Veneto, anche dopo il protocollo sottoscritto davanti al ministro del Lavoro. Se ci fosse stato il confronto, avremmo tentato di stabilire regole per gestire sia le aperture che la mobilità di centinaia di lavoratori, ma questo non è stato possibile per l'arroganza di una società che considera i lavoratori alla stregua dei pacchi che movimenta", proseguono le due sigle di categoria.
"Visto il rifiuto di Amazon, abbiamo cercato il confronto con Assoespressi, che mantiene ferma la propria posizione: i nuovi impianti vanno aperti utilizzando tutte le flessibilità, aumentando i precari anziché diminuirli. Per queste ragioni, abbiamo proclamato 48 ore di sciopero di tutti i driver dell'impianto di Vigonza, che avverrà nelle giornate di giovedì 30 settembre e venerdì 1 ottobre. Il presidio comincerà domattina, a partire dalle 6, davanti alla sede Amazon di Vigonza", concludono i sindacati.