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A pochi giorni dalle assemblee e dallo sciopero indetto dalla Filt Cgil, il primo in assoluto proclamato e tenuto in un magazzino Amazon della provincia di Bergamo, Pierluigi Costelli della Cgil di Bergamo torna, in un’intervista al sito dell’organizzazione provinciale, sulla situazione della sede del colosso della logistica a Cividate. “Quello di cui si è parlato in questi giorni, firmato dalla direzione Amazon con un’altra sigla sindacale, non è un accordo, ma un verbale di avvio di un percorso che non nemmeno è concluso (ed è previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro). Andrebbe sottolineato che riguarda solo 65 lavoratori sui 1.060 dipendenti diretti, a cui si aggiungono oltre 1.800 contratti in somministrazione attivati a Cividate nel 2023 (come riferito dall’azienda di recente al tavolo di contrattazione nazionale). Quindi, a venire coinvolta dal verbale è una piccolissima parte di persone al lavoro nel sito”.
La Filt Cgil conta oltre 130 iscritti a Cividate, cioè più di uno su dieci tra i lavoratori stabili, e da due anni, dal giugno 2022, è riuscita a nominare diversi Rsa, i Rappresentanti sindacali aziendali interni, che a oggi sono cinque.
“Dall’interno del magazzino, i lavoratori da tempo ci segnalano molte irregolarità. Sugli illegittimi controlli mediante telecamere e login chiediamo ad Amazon di aprire una discussione da quattro mesi. Da tre mesi chiediamo di fare lo stesso sui controlli effettuati in uscita (per i quali l'azienda non ha l'autorizzazione). Sui turni di lavoro dei magazzinieri da ben due anni tentiamo un confronto, sulla rotazione del personale da altri due. La via del tavolo negoziale è stata percorsa più volte, invano. Sono avvenuti diversi incontri ma l'azienda ha evitato ripetutamente di affrontare argomenti importanti per i lavoratori”, conclude Costelli.
“Nel verbale firmato da Amazon con la Cisl”, si legge sul sito della Cgil Bergamo, si prevedono possibili novità per i 53 tecnici di manutenzione del dipartimento Rme, di cui solo 10 (i senior) sono interessati dalla reperibilità. Il verbale interessa poi altre 12 persone, i cosiddetti formatori/trainer. “In pratica Amazon ha scelto di avviare un esame congiunto solo con un sindacato, quello che preferiva, quando invece il contratto nazionale prevede che siano presenti tutti gli Rsa di tutte le sigle (e la Cgil ha la maggioranza relativa): questo è gravissimo”, aggiunge Costelli.
Altra puntualizzazione va fatta sulla questione della presunta novità del “lavoro 5 giorni (invece di 6) a settimana”: “Non è così. Il giorno di lavoro in meno – solo per la cinquantina di manutentori – è ogni cinque settimane. Cioè ogni cinque settimane si scende da 25 a 24 giorni lavorativi. Sulla questione ricordiamo che Amazon evidentemente si è adeguata, dopo che come Filt Cgil abbiamo cercato di contrattare al tavolo questa modifica per mesi, finché non abbiamo avviato due cause in Tribunale, con prima udienza a ottobre”, precisa Costelli. “L’impressione è che su questo punto Amazon venga incontro alle richieste dei lavoratori per tutelarsi in vista di quelle cause”.