I sindacati aprono lo “stato di agitazione” ad Amazon Castelsangiovanni, in provincia di Piacenza: “Su 60 siti in Italia qui non vogliono applicare aumenti contrattuali che pretendono siano assorbiti dai superminimi. È inaccettabile”, affermano i segretari generali di Piacenza di Filt Cgil, Massimo Tarenchi, Fit Cisl, Salvatore Buono e Uiltrasporti, Constantin Craciunescu, annunciando la mobilitazione “per il sito piacentino della multinazionale del secondo uomo più ricco del Pianeta”.

Dopo un lungo confronto, a ottobre 2024 il magazzino Amazon di Castelsangiovanni è passato dal contratto collettivo nazionale del Commercio a quello Merci e Logistica, allineandosi agli altri 60 siti Amazon in Italia. Il 6 dicembre 2024 è stato rinnovato il contratto e, dal 1° gennaio 2025, è prevista la prima tranche di aumenti salariali, con un incremento medio di circa 110 euro.

Amazon ha una politica aziendale per la quale si ricorre all’istituto dei superminimi che portano le retribuzioni sopra la media del comparto, e tra l’altro a Castelsangiovanni, grazie alle conquiste sindacali di questi anni, le condizioni sono anche leggermente di maggior favore su questo tema – spiegano i sindacati –. Fatta questa premessa, è inaccettabile che l’azienda intenda assorbire gli aumenti contrattuali all’interno di questi superminimi, con il risultato che i lavoratori non percepirebbero alcun reale incremento salariale. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti denunciano questa operazione, che di fatto scaricherebbe il costo degli aumenti sui lavoratori stessi, erodendo i superminimi”.

Incontri serrati sono in corso da mesi per risolvere questo e altri nodi contrattuali del sito piacentino. Su alcune questioni si sono trovate soluzioni, ma su questo punto la trattativa è ancora aperta. La vertenza aperta dai sindacati punta a garantire che gli aumenti contrattuali vengano riconosciuti sulla paga base come in tutti gli altri siti e non assorbiti dai superminimi. 

“Non vorremmo che questa scelta fosse legata al recente investimento di 13 milioni di euro nel magazzino. Se l’azienda decidesse di compensare il costo dell’investimento tagliando gli aumenti contrattuali, il risparmio sarebbe di oltre un milione di euro l’anno, di fatto a carico dei lavoratori. Siamo stanchi dell’atteggiamento delle multinazionali che di fronte a legittime richieste sindacali minacciano la chiusura. È un atteggiamento che non porta da nessuna parte”, concludono i sindacati.