“Apprendiamo dalla stampa che la giunta capitolina sarebbe in procinto di deliberare la bocciatura del bilancio di Ama. Non riusciamo più a trovare un senso a questa vicenda, dopo quasi un anno di ritardi e giochetti sulla pelle di romani e lavoratori. A maggior ragione, adesso che è stato approvato il piano regionale e che l'azienda ha un piano industriale che permette di fare un passo in avanti sull'impiantistica. Siamo di fronte a un gioco di potere, oppure la giunta ha un piano sul futuro che non ha illustrato alla città. In democrazia, su un argomento come il ciclo dei rifiuti, ci vuole assoluta trasparenza”. Così in una nota Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco, rispettivamente segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel di Roma e Lazio.
“Si profila un’altra fase di incertezza drammatica – continuano i sindacalisti – e, di fatto, questa città ha perso, se tutto va bene, altri tre anni abbondanti, e senza una spiegazione plausibile. Come ripetiamo da mesi, non possono essere i 18 milioni di crediti sui cimiteri capitolini a causare una simile crisi. Sono numeri marginali e affrontabili in futuro, dopo aver dato stabilità economica ad Ama. La gravità dei fatti c'impone di dichiarare lo stato di agitazione della categoria e di arrivare allo sciopero, nel caso in cui tale atteggiamento schizofrenico si protraesse. La sindaca Raggi ci convochi con urgenza”.
“Ci appelliamo al suo senso di responsabilità. Non si porti Ama a una crisi senza sbocchi e si dia un orientamento chiaro sui progetti futuri. Di certo – concludono i tre dirigenti sindacali –, non staremo a guardare mentre si gettano la Capitale e i lavoratori di Ama nel panico e nella paralisi”.