"L’illustrazione del piano industriale di Ama, su cui daremo un giudizio compiuto appena avremo il testo e lo potremo analizzare, è stata già di per sé un passo in avanti. L’azienda ha basato il suo progetto su un'analisi del contesto nazionale e sul futuro del settore, mettendo in luce anche le proprie carenze. Se sul fronte operativo restano tante critiche, soprattutto sull’organizzazione del lavoro, questa è una novità rispetto al passato che apprezziamo". Così Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco, segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, a margine dell’incontro avuto nel primo pomeriggio con il Presidente della partecipata romana, Lorenzo Bagnacani.
"Sulla qualità del lavoro e sulle condizioni di sicurezza non crediamo ci siano state in questi anni risposte all’altezza della sfida – continuano i sindacalisti –, ma senza una svolta sull’impiantistica e sul parco mezzi non ci possono essere soluzioni definitive. Questo piano sembra poter invertire la rotta, anche se non in modo definitivo, ma puntando a intervenire sulle criticità che creano maggiore dipendenza esterna".
"Resta il nodo politico, che spetta alla sindaca Raggi districare. Dopo l'approvazione del piano regionale rifiuti, è Roma Capitale che deve chiarire se vuole una azienda pubblica competitiva, e quindi puntare a un modello avanzato, o se la scelta è portare Ama alla crisi. Sull’impiantistica, sul piano assunzionale e sulla approvazione del bilancio – concludono i sindacati –, misureremo la distanza che c'è tra i proclami e i fatti".