Forte preoccupazione espressa da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil per il futuro industriale e occupazionale del settore automotive, a partire da alcune situazioni aziendali già compromesse. In una nota unitaria, i segretari generali Marco Falcinelli, Nora Garofalo Daniela Piras, dichiarano: “Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori degli stabilimenti Cooper Standard di Battipaglia (SA) e della SFC Solutions di Ciriè (TO) che in queste ore stanno lottando con scioperi e presidi per difendere il proprio futuro occupazionale e familiare”.

La filiera dell’automotive

L'Automotive in Italia rappresenta un asset strategico industriale e della mobilità sia in termini occupazionali. Anfia stima, tra lavoratori e lavoratrici diretti della componentistica e dell’indotto, oltre 200 mila addetti, impegnati nei settori innovazione, know-how, ricerca, impatto delle transizioni digitali, ambientali, energetiche. Le aziende operanti nella componentistica che applicano uno dei contratti collettivi nazionali di lavoro afferenti a Filctem, Femca e Uiltec occupano circa 45mila lavoratori operanti in tutta Italia, con una forte vocazione in Piemonte, Lombardia, Abruzzo e Campania.

Il nodo dei committenti

Negli ultimi anni è progressivamente emersa una marcata differenza tra chi produce in mono committenza, o in prevalenza per Stellantis, e chi produce per gli altri marchi automobilistici.

Le prime aziende versano in una condizione ormai drammatica per un utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, in alcuni casi in esaurimento, riduzione di volumi e personale, visibilità sempre più limitata, spostamento di produzioni all'estero, non più esclusivamente in Polonia, Repubblica Ceca e Romania, ma di recente anche in Marocco e Tunisia.

Le seconde caratterizzate ancora da un buon livello di investimenti in tecnologia, innovazione, digitalizzazione, ricerca nei materiali e nella riduzione dell’impatto ambientale – pur con alcuni elementi preoccupanti come gli annunci di Volkswagen e Audi degli ultimi giorni riferiti alla chiusura di stabilimenti produttivi in Germania -. Questo comporta velocità, priorità e prospettive completamente diverse da un punto di vista occupazionale, industriale, di gestione delle transizioni e territoriale.

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Le ultime vertenze del settore

I sindacati denunciano l’ennesima crisi produttiva nella piana del Sele, e in particolare presso la Cooper Standard Automotive di Battipaglia (SA), specializzata nella produzione di sistemi di tenuta in gomma per Stellantis. I 500 lavoratori hanno attuato uno sciopero con il blocco totale a tempo indeterminato delle produzioni. Il 21 ottobre si esauriranno tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge e, a causa della ulteriore riduzione delle commesse da parte di Stellantis che sposta volumi verso gli stabilimenti serbi e della Repubblica Ceca, è previsto un esubero di circa 100 lavoratori.

Avviata la cassa integrazione anche alla SFC Solutions di Ciriè (TO) che produce guarnizioni in gomma per gli abitacoli di automobili, furgoni, camion e trattori per Stellantis, Volkswagen e altri produttori. I 317 lavoratori e lavoratrici dell’azienda hanno scioperato ed effettuato un presidio per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave crisi che da alcuni mesi sta colpendo lo stabilimento, a causa di scarsi volumi produttivi e investimenti.

La presa di posizione dei sindacati

Nel comunicato Falcinelli, Garofalo e Piras sottilineano: “Le nostre federazioni, a ogni livello, continueranno a sostenere tutte le iniziative di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori a rischio dell'occupazione e che stanno subendo una forte riduzione del proprio reddito, a causa dell’utilizzo di ammortizzatori sociali".

"Rafforzeremo l’interlocuzione e le sinergie con Aziende, associazioni datoriali e istituzioni - prosegue la nota - per costruire e proporre al governo soluzioni che possano garantire una continuità delle politiche industriali in questo importante settore, e più in generale al nostro Paese, e garantire un futuro occupazionale - concludono - a fronte delle importanti transizioni in corso a livello globale”.