Berco. Fim Fiom Uilm: Thyssenkrupp avvia licenziamento unilaterale di 550 lavoratori, atto irresponsabile

“Le condizioni dei 1.300 lavoratori Berco sono drammatiche ed è urgente un confronto in sede ministeriale”. Inizia con queste parole il comunicato unitario di Fiom Fim Uilm sulla decisione unilaterale comunicata dalla Thyssenkrupp di aprire una procedura di licenziamento collettivo per 550 persone. “Vogliamo discutere del futuro degli stabilimenti di Copparo, in provincia di Ferrara, e Castelfranco, in provincia di Treviso, in una sede istituzionale”. Per i sindacati metalmeccanici un “atto irresponsabile”, “altro che la tanto dichiarata responsabilità sociale dichiarata dalla multinazionale tedesca”.

Nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato la volontà di ridurre il personale e azzerare la decennale contrattazione di secondo livello ai lavoratori. Questo ha messo in allarme i lavoratori e le federazioni dei metalmeccanici, a livello nazionale e territoriale, perché di fatto metteva in discussione gli stabilimenti, “tanto da chiedere un confronto al ministero”.

Un momento della protesta davanti ai cancelli della Berco in provincia di Ferrara

“Oggi (17 ottobre) è arrivata l’azione unilaterale e di forza dell’azienda con l’avvio della procedura di licenziamento e la disdetta di tutta la contrattazione – denunciano i sindacati nella nota unitaria –. In queste ore i lavoratori hanno deciso di riunirsi in assemblea per mettere in campo le risposte di lotta e di sciopero più efficaci all’intollerabile arroganza aziendale”.

Fiom Fim Uilm promettono battaglia: “la risposta dei lavoratori sarà efficace e dura. Il management si sta assumendo delle responsabilità senza appello in merito alla vertenza. Non accettiamo il modo né il merito delle richieste aziendali. Il futuro dei lavoratori e degli stabilimenti va garantito. Confidiamo in una rapida convocazione da parte del Mimit – continua la nota –perché si possa trovare una soluzione a questa grave situazione”. 

Sul territorio la tensione rimane altissima, scrive la Cgil Ferrara sulla sua pagina Facebook. “Questa vertenza oltrepassa i muri dello stabilimento. Le sue ricadute sarebbero pesantissime per l'intero tessuto economico sociale in un territorio già in gravi difficoltà”.