L'accordo di rinnovo del Ccnl della panificazione 2023-2026, scaduto il 31 dicembre 2022, che interessa circa 80mila lavoratrici e lavoratori è stato sottoscritto oggi, 18 luglio, nella sede di Assipan Confcommercio da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Assipan Confcommercio e Fiesa-Assopanificatori Confesercenti.

Sindacati soddisfatti

Le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, insieme alle rispettive delegazioni trattanti, esprimono soddisfazione per un accordo che ha saputo realizzare importanti risultati sia dal punto di vista normativo che economico, grazie soprattutto alle relazioni che le parti stipulanti hanno saputo costruire con l'obiettivo di rinnovare un più moderno e aggiornato contratto unico, dopo 33 anni di tavoli separati, per il settore della panificazione.

La delegazione della Flai Cgil

Gli elementi principali dell’accordo

L'incremento economico è pari a 183 euro a regime per il livello A2 nelle aziende a indirizzo produttivo artigiano e a 280 euro per il livello B3 nelle aziende a indirizzo produttivo industriale. Ad integrale copertura del periodo di vacanza contrattuale, sarà inoltre corrisposto un importo forfettario 'una tantum' di 100 euro per le aziende artigiane e di 160 euro per le aziende industriali.

Dal punto di vista normativo, sono molte le novità introdotte, tra le quali un rafforzamento della contrattazione di secondo livello. Tra le altre novità, l'aggiornamento della disciplina sulla sicurezza oltre alla previsione di una maggiore agibilità in ore per Rls e Rlst per svolgere le proprie funzioni; aggiornamenti in tema non solo di mercato del lavoro, ma anche sulla disciplina dell'orario; l'istituzione di Commissioni nazionali per procedere all'ammodernamento del sistema classificatorio e per approfondire il tema del lavoro notturno; rafforzamento della sfera dei diritti sindacali; regolamentato inoltre il tema degli appalti.

Sul versante del welfare, è stata prevista la retribuzione di due giorni in caso di assenza per malattia dei figli fino a 12 anni; una disciplina di miglior favore in tema di comporto per i lavoratori con disabilità certificata e per quelli affetti da patologie oncologiche; l'estensione della possibilità di ottenere l'anticipo del Tfr nella misura del 30% nei periodi di astensione facoltativa dal lavoro per maternità o paternità; particolare attenzione alle tematiche di contrasto alla violenza di genere. Per quanto riguarda la previdenza complementare è stato individuato Alifond quale fondo di riferimento in quanto il comparto della panificazione è settore affine; da sottolineare positivamente l'incremento della contribuzione datoriale dall'1,2 all'1,5% a partire dal 1 gennaio 2025.

Gambillara, Flai: “Dopo 33 anni di tavoli separati un contratto unico”

Dopo 33 anni di tavoli separati un contratto unico per il settore della panificazione”, sottolinea Andrea Gambillara, segreteria nazionale Flai Cgil, commentando l’accordo appena siglato.

“Un rinnovo in grado di dare una risposta adeguata, sia dal punto di vista economico che da quello normativo, alle esigenze di un settore, quello della panificazione, artigianale e industriale, che interessa circa 80mila lavoratrici e lavoratori. Una risposta di prospettiva, che tiene conto dell’evoluzione del settore non limitandosi alla gestione del presente”.

Per Gambillara “l’aumento di 183 e 280 euro, rispettivamente per l’area dell’artigianato e quella dell’industria, non elude l’esigenza del recupero del potere di acquisto di salari erosi da un’inflazione e un caro vita che hanno messo in difficoltà gran parte della società italiana. Non sarebbe stato possibile senza un unico tavolo condividere questi risultati con tutti gli addetti del settore”.

Infine il segretario nazionale della Flai Cgil si sofferma su “un aggiornamento normativo che avvia un doveroso processo di riconoscimento delle professionalità e un contenimento condiviso della precarietà, come già avvenuto in altri contratti recentemente sottoscritti. Vale la pena sottolineare l’attenzione particolare alla lotta alla violenza di genere, piaga da sconfiggere anche sui luoghi di lavoro”.