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“Abbiamo manifestato la forte preoccupazione circa la fattibilità del polo industriale Italcomp, visti i continui no avuti dalla Commissione europea sulla richiesta dello Stato italiano di poter dare la sua garanzia al prestito in favore di Acc”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nazionali in merito alla situazione dell’azienda bellunese, commentando l’incontro di martedì 26 gennaio con il ministero dello Sviluppo economico.
“Acc – spiegano i sindacati – si trova nell’incredibile situazione di non poter evadere ordini di compressori, avuti da tutta Europa, per un valore di oltre 2,5 milioni, a causa della difficoltà a ottemperare il pagamento dei fornitori dovuta a scarsa liquidità”. Nell’incontro il ministero ha comunicato di aver istruito la pratica “per chiedere un prestito a Sace, dove si avrà una risposta entro circa dieci giorni” e che si sta provando “ad aprire linee di credito con banche del territorio”. È in fase di definizione anche “la procedura per la costituzione della società ItalComp con un capitale sociale formato per il 70% da risorse pubbliche”.
Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto “un incontro urgente già dalla prossima settimana per avere ritorni di queste due azioni”. Nel frattempo i sindacati avvertono di concordare “con i lavoratori azioni di lotta nel caso in cui la vertenza non trovi soluzione concrete per il mantenimento occupazionale”. E così concludono: “Il governo ha assunto impegni ed elaborato un piano che finalmente offre un’opportunità di rilancio sia ad Acc sia a Embraco. Chiediamo che tale piano proceda nonostante l’ostruzionismo della Commissione europea”.