"Il taglio è di quelli importanti: 300 milioni, che il governo fa venir meno al trasporto pubblico locale, con una ricaduta che nella nostra provincia dovrebbe toccare gli oltre tre milioni e mezzo. Il rischio era già stato denunciato due mesi fa, ma subito dal ministero era stata smentita una riduzione di risorse: l’11 febbraio, infatti, il ministro Toninelli aveva proclamato l’avvenuto sblocco dei fondi “perché sul tpl - aveva detto - non è ammissibile risparmiare né tagliare nemmeno un euro. Ora, sappiamo che non ci saranno né lo sblocco dei fondi né tantomeno risorse aggiuntive”, ha affermato Marco Sala, segretario generale Filt Bergamo, che questa mattina ha partecipato alla consultazione pubblica dell’Agenzia del trasporto pubblico locale della Provincia, con le aziende Atb, Teb, Sab, Locatelli e i rappresentanti di Comune, sindacati, associazioni datoriali e dei consumatori.
“Come già a febbraio avevamo denunciato, questo governo taglia. E ora si cominciano a vedere le conseguenze più nefaste: iniziamo a temere seriamente per la tenuta occupazionale del settore. Si tutelino i servizi e anche i mille posti di lavoro nella nostra provincia! Sappiamo che il minimo impatto comporterà una riduzione di 150.000 chilometri sulle linee interurbane, mentre il massimo impatto vedrà calare di un milione di chilometri il circuito interurbano e di 300.000 quello urbano e la tramvia. Crediamo sia più plausibile la seconda ipotesi, purtroppo. Le prime ricadute concrete dei tagli si vedranno sul servizio estivo, che partirà a breve. Non escludiamo di proclamare la mobilitazione dei lavoratori. Ora, dopo anni in cui molto si è parlato della riforma nazionale del settore, che pare giungere in dirittura d'arrivo, una riflessione è d’obbligo: la riforma è nata per rendere efficiente e competitivo il servizio, ma, a questo punto, ci chiediamo che senso abbia attuarla, di fronte a uno scenario gravissimo di mancanza di risorse”, ha concluso il sindacalista.