“La lentezza inspiegabile con cui la giunta regionale sta operando nel settore del trasporto pubblico locale calabrese sta producendo ritardi e inefficienze, che rischiano di essere pagati a caro prezzo dai cittadini e dai lavoratori. La Regione, infatti, ha la responsabilità dei ritardi e della mancata costituzione dell'Agenzia regionale reti e mobilità che, tra le altre cose, aveva il compito di dare razionalità al sistema del tpl e avrebbe consentito anche un recupero dell'Iva di 60 milioni, che sono stati versati allo Stato e che invece potevano essere investiti per l'ammodernamento del settore”. Così Nino Costantino, segretario generale Filt Calabria.
“In tale quadro, rischia di saltare il processo di scissione di ferrovie della Calabria, che avrebbe dovuto scorporarsi fra la gestione e la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie, da una parte, e la gestione del gommato dall'altra. Quali sono i motivi dei ritardi? Perché la giunta non ha più convocato una riunione con i sindacati e le aziende per dare notizia sul crono-programma relativo all'attuazione della legge 35? Perché i contratti di servizio nel tpl sono stati prorogati fino all'agosto 2019? È vero che la Calabria perderà, per il prossimo anno, oltre al taglio del fondo nazionale, ulteriori 12 milioni per la mancata premialità?”, si chiede il sindacalista.
“In Calabria il tpl ha bisogno di attenzione particolare, di risorse, di ammodernamento, e invece si rischia la degenerazione del sistema e un pericolo concreto per il lavoro e l'occupazione. Eppure, all'inizio di questa legislatura con il sindacato si erano concordate azioni concrete per rendere il settore moderno, per garantire buona e stabile occupazione, per fornire servizi sufficienti ai cittadini e per costruire un sistema aziendale più razionale. Purtroppo, quasi alla conclusione della legislatura constatiamo che questo non è avvenuto. E il rischio che il sistema imploda ora è possibile”, conclude il dirigente sindacale.