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Grande partecipazione dei delegati Fiom Cgil dell’indotto Stellantis di Melfi alla riunione indetta per fare il punto della situazione sull'area industriale. Alla luce della discussione, è emersa la necessità di mettere in atto azioni sindacali per superare la precarietà lavorativa salariale e occupazionale, che ormai da troppo tempo i lavoratori dell'indotto stanno vivendo.
“L'efficientamento che lo stabilimento Stellantis sta operando, l'inserimento all'interno dello stesso di produzioni provenienti da aziende dell’indotto e della logistica, la fuoriuscita di mille lavoratori con l'incentivazione all'esodo, la riorganizzazione della produzione e le continue fermate – afferma Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Basilicata - sono la causa della condizione di precarietà continua e dell'impatto negativo sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro, di vita e di salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori dell'indotto di Melfi. Non se ne parla abbastanza, ma è necessario sottolineare che insieme a tutto ciò i lavoratori dell'indotto stanno vivendo una incertezza di prospettiva produttiva e occupazionale dovuto al fatto che le aziende non hanno ancora acquisito le commesse per la prossima produzione di componenti per le nuove vetture elettriche che si dovrebbero produrre a Melfi nel 2024".
"Al danno, la beffa – prosegue Calamita -. Le aziende provano ad applicare una riduzione dei costi del lavoro che si traduce esclusivamente nel taglio dei diritti anche salariali in nome d'investimenti e quindi del mantenimento del posto di lavoro. È quello che sta accadendo nell'indotto: le imprese propongono alle organizzazioni sindacali accordi per congelare una parte del premio dei lavoratori (anche il 50%) per garantire gli investimenti per impianti per la produzione di componenti”.
La leader sindacale, congiuntamente a tutti i delegati, ritengono che “non sia proponibile tagliare i salari e i diritti, esercitando il ricatto occupazionale, in una fase di crisi acuita dall'inflazione e dal caro vita”. La Fiom considera ormai “urgente prevedere in tempi brevi il confronto con Stellantis e Regione Basilicata. Il tavolo regionale sull’automotive richiesto da Fiom e Cgil Potenza dovrà dare risposte e centralità dell'occupazione in Basilicata. La Regione dovrà prevedere nuovi strumenti e finanziamenti, nuovi ammortizzatori sociali, programmi di formazione, riduzione dell'orario di lavoro, integrazioni salariali, sostegni concreti per i lavoratori, affinché si possa governare la transizione”.