“Uno strappo all’unità del Paese”. È amara la riflessione che ci consegna Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, riguardo al disegno di legge sull’autonomia differenziata che ieri, al Senato, è stato votato a grande maggioranza dai partiti del governo, la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia e ora dovrà passare al vaglio della Camera.
Con il ddl Calderoli “le regioni, su deleghe importanti come la salute, il lavoro, la scuola, potranno legiferare ed essere autonome”
Spacca Italia lo hanno ribattezzato non a caso. La Cgil da tempo si mobilita a ogni livello, per evitare che questo progetto, una volta legge, aumenti i divari già evidenti in Italia. "Con il voto in Senato – dichiara il dirigente sindacale – si è sancito che i diversi territori di questo Paese non sono più uguali. Invece di colmare i gap esistenti, le regioni con questo disegno di legge potranno, su alcune deleghe importanti come la salute, il lavoro, la scuola, lo sviluppo, la mobilità, i trasporti, l’energia, legiferare ed essere autonome”.
"Le regioni che avranno più possibilità ce la faranno, le regioni, soprattutto quelle del Sud, che hanno meno possibilità rimarranno indietro”. Confermando la linea di questo governo, forte con i deboli e debole con i forti. Una linea che, ci ricorda il segretario generale della Cgil calabrese, viene da lontano. “Questo disegno di legge di fatto rappresenta la fase terminale della vecchia secessione leghista”.
"È chiaro che c’è un tradimento di questo governo che pure tanto ha avuto dal Mezzogiorno. E da questo punto di vista – ragiona Angelo Sposato – anche i presidenti delle regioni, a partire da quello calabrese, dovrebbero interrogarsi sul perché non sono stati garantiti i livelli essenziali delle prestazioni”.
Uno strappo all’unità del Paese. Questo disegno di legge di fatto rappresenta la fase terminale della vecchia secessione leghista. C’è un tradimento di questo governo che pure tanto ha avuto dal Mezzogiorno. Siamo rammaricati per il voto dei senatori del Sud, soprattutto di quelli calabresi. Ma di questo credo che gli elettori se ne ricorderanno
Mobilitazione con ogni mezzo
Che fare a questo punto? “Tocca a noi fare una grande battaglia di mobilitazione che possa contrastare quello che potrebbe accadere alla Camera. Riunire tutte le forze sane della società calabrese, le forze politiche e quelle dell’associazionismo. E utilizzare tutti gli strumenti che ci fornisce la legge, compreso quello referendario, qualora questo progetto venisse approvato anche dai deputati. Siamo rammaricati per il voto dei senatori del Sud, soprattutto di quelli calabresi. Ma di questo – conclude Angelo Sposato – credo che gli elettori se ne ricorderanno”.