PHOTO
Il Covid sempre in agguato, gli organici inadeguati, gli spazi insufficienti: quest’anno i nodi storici della scuola italiana si incrociano con l’incognita di una possibile nuova diffusione del contagio rendendo ancora più problematiche le operazioni di avvio dell’anno scolastico. Nonostante questo, tuttavia, tutti sono d’accordo che la scuola debba ricominciare in presenza, essendo ormai noti i limiti della didattica a distanza, che non può essere nulla di più di una modalità didattica da utilizzare solo in emergenza.
Per questo, per dare indicazioni utili a docenti, dirigenti e personale Ata – vale a dire la comunità educante – la Flc Cgil ha predisposto un fascicolo di inizio anno che ha l’obiettivo di porsi come strumento di orientamento tra le principali novità normative che accompagneranno la scuola in questa fase complicata e difficile. Insomma: un altro contributo importante fornito dal sindacato che in questi mesi non si è sottratto alle proprie responsabilità per far sì che la scuola continui a svolgere il suo ruolo, basti ricordare il protocollo d’intesa sulla sicurezza sottoscritto nel mese di agosto. Il manuale è scaricabile dal sito del sindacato della conoscenza della Cgil.
Il primo capitolo è dedicato, appunto, al protocollo sulla sicurezza. La Flc ricorda le principali indicazioni contenute nel testo, molte della quali fortemente volute dai sindacati. Tra queste l’istituzione di un servizio di help desk a disposizione per tutte le scuole e con un numero verde attivo a partire dal 24 agosto prossimo; la costituzione di un tavolo nazionale permanente con tutti i sindacati firmatari e alla presenza anche del ministero della salute; l’apertura di tavoli regionali permanenti presso ogni Usr con la presenza anche degli enti locali; l’individuazione per tutte le scuole del medico competente che effettui la sorveglianza sanitaria e la sorveglianza eccezionale per i cosiddetti lavoratori.
Il fascicolo spiega poi come dovranno organizzarsi le attività di recupero per gli studenti, che possono svolgersi dal 1° settembre 2020 e, se necessario, proseguire per l’intero anno scolastico 2020-2021.
Molto importante poi il capitolo dedicato all’autonomia scolastica e alla flessibilità oraria. “Aprire le scuole e riprendere le attività in presenza richiede di considerare l’intreccio tra diversi fattori: disponibilità degli ambienti, collocazione degli spazi, servizi, trasporti, tempi di percorrenza, con un’analisi che si allarghi all’interlocuzione con i diversi soggetti coinvolti. In questo contesto, può essere richiesta una rimodulazione dell’orario scolastico e delle unità orarie sia per evitare il sovraffollamento nei locali scolastici sia per altre esigenze didattiche e/o di organizzazione interna”. Anche in questo caso il lettore troverà tutti i riferimenti normativi sulla cui base assumere le decisioni che, per la Flc, “deve essere frutto di una decisione autonoma delle scuole e deve rispondere soprattutto alle indicazioni sanitarie per la massima tutela individuale e collettiva, come condizione primaria e ineludibile”, scrive la Flc.
Seguono poi puntuali indicazioni sulla didattica digitale integrata, sulla base del decreto ministeriale del 7 agosto, su cui però il giudizio della Flc è negativo: “La sovrapposizione tra didattica in presenza e quella a distanza è metodologicamente e didatticamente sbagliata: non sono sovrapponibili nel medesimo tempo e necessitano di procedure, modi di relazione, materiali di lavoro, perfino utilizzo dei contenuti completamente differenti tra loro. Utilizzare contemporaneamente le due modalità con una parte degli alunni in presenza e una parte a distanza comporterebbe, oltre alle note difficoltà di connessione sia per studenti che per le scuole, una complicazione dell’attività dei docenti sul piano operativo e gestionale e, soprattutto, un grave pregiudizio delle possibilità di apprendimento degli studenti. Manca qualsiasi riferimento a principi didattici”, si legge nel fascicolo.
Altri capitoli riguardano il sistema 0-6, l’edilizia scolastica, il personale Ata, i fondi europei, gli organici, l’educazione civica. Insomma: una cassetta degli attrezzi aggiornata per chi si trova a operare nel mondo della scuola in una fase così complessa e che eredita limiti, disfunzioni e mancanze annose e rispetto ai quali il covid non ha alcuna responsabilità.