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Con 245 voti favorevoli, 122 contrari e nessun astenuto il dl Scuola diventa legge. Hanno votato a favore le forze di maggioranza, votato contro le opposizioni. Il via libera dopo circa due giorni di seduta fiume, con l'ostruzionismo di FdI e Lega e le proteste messe in atto ieri sera in Aula dai leghisti che hanno srotolato uno striscione con su scritto "Azzolina bocciata".
Un provvedimento che per la mancata soluzione alla questione precariato è stato bocciato dai sindacati che unitariamente hanno proclamato per lunedì 8 giugno lo sciopero generale della scuola.
Nel dl non ci sarà dunque la stabilizzazione già da settembre per 32.000 precari con più di tre anni di anzianità – per i quali è previsto un concorso straordinario in autunno – il che, per le organizzazioni sindacali, significherà 200.000 supplenze per il prossimo anno scolastico.
Il decreto contiene poi la cornice normativa per gli esami di maturità e quelli di terza media al tempo del coronavirus, cornice normativa da cui discendono le disposizioni operative del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. Come è noto, per le scuole medie valutazione del Consiglio di classe e tesina da discutere online, mentre per la maturità è previsto il solo colloquio orale.
Quanto all’edilizia scolastica, per velocizzare gli interventi, fino al 31 dicembre 2020 i sindaci e i presidenti delle Province e delle Città metropolitane potranno operare con poteri commissariali. Uniche note positive, per i sindacati, la riapertura delle graduatorie provinciali per le supplenze e l’abolizione del voto numerico per la scuola primaria.