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"L'emergenza Covid fa esplodere le liste d'attesa per altre patologie: si rischia di non garantire il diritto alla salute, serve una seria riorganizzazione". Lo affermano lo Spi Cgil e il presidente di Federconsumatori di Bergamo. "Purtroppo, il Coronavirus, nella tragedia che ha portato con se', non ha cancellato le altre malattie: molte persone - si legge in un comunicato del sindacato - stanno rischiando la salute per le difficoltà a ricevere le prestazioni prenotate e cancellate a causa della pandemia, se poi si vuole un appuntamento per prime visite o esami, si rasenta l'impossibile".
"I cambiamenti organizzativi, proposti nell'ultima Gazzetta ufficiale del 14 agosto scorso, sono già alla nascita non risolutivi e lo sanno tutti coloro che di sanità si occupano. Per una visita cardiologica di controllo, servono tredici mesi d'attesa, per una visita oculistica la risposta è: 'non abbiamo date a disposizione'. Però, se chiedi una visita privata nello stesso reparto, dove l'attesa è di diciotto mesi, nell'arco di dieci giorni con 100 euro hai risolto il problema", dicono Augusta Passera, segretaria Spi Cgil Bergamo, e Umberto Dolci, presidente Federconsumatori Bergamo.