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Un'alta colonna di fumo nero e denso si sta propagando sulla zona di Ciampino e Roma Sud ed è "ben visibile da tutti i Castelli Romani. L'aeroporto di Ciampino, a poche centinaia di metri dall'impianto, chiude la pista per fumo ritardando partenze e arrivi. Aria irrespirabile, finestre serrate, cielo che lentamente diventa nero aumentando le ansie e le preoccupazioni dei cittadini e delle cittadine di Ciampino e Santa Maria delle Mole in quello che doveva essere un limpido sabato di luglio: questo il risultato dell'ennesimo incendio divampato poche ore fa nell'impianto di rifiuti speciali non pericolosi di via Enzo Ferrari a Ciampino dove i Vigili del Fuoco sono impegnati da ore tentando di domare le fiamme." Cosi, in una nota, la Cgil di Roma sud Pomezia Castelli.
"Rifiuti speciali non pericolosi: rifiuti con percentuale alta di poliuretano, polistirolo, scarti di costruzione, rifiuti misti, vetroresina, pneumatici fuori uso, cavi, materiali isolanti, residui da pulizia stradale. La domanda è più che lecita, guardando il cielo diventare sempre più nero: restano non pericolosi per l'ambiente e per la salute quando prendono fuoco? - continua la nota -. Senza considerare che anche la sola attività, inevitabile, di estinzione dell'incendio potrebbe produrre un danno all'ambiente dovuto all'infiltrazione dei prodotti di spegnimento nel terreno che potenzialmente potrebbero raggiungere le falde".
"E al netto dell'impatto sulla salute e sull'ambiente - prosegue la nota -, può un impianto a pochi metri dalla pista di un aeroporto internazionale, a poche centinaia di metri dal Grande raccordo anulare, a pochi passi dall'Appia Nuova e a pochi metri dal Parking dell'aeroporto considerarsi sicuro? Se è vero che gli incidenti possono verificarsi, è altrettanto vero che devono sempre essere messe in campo tutte le azioni possibili per evitarli: rispetto delle norme, delle prescrizioni. Controlli, monitoraggio, prevenzione. In questo Paese parliamo tanto di ambiente e sostenibilità ambientale ma non investiamo sul monitoraggio e sui controlli, senza i quali è impossibile attuare una vera transizione ecologica".
"I danni all'ambiente, e quindi alla salute delle cittadine e dei cittadini - conclude la nota - non si prevengono con un'autocertificazione. Per una valutazione più completa non si può che restare in attesa degli esiti e delle analisi ufficiali, ma intanto registriamo che il territorio della nostra Camera del Lavoro è già stato colpito nel passato da gravi incendi: ricordiamo il sito della EcoX che ancora attende di essere bonificato e, lo scorso anno, quello degli autodemolitori e siamo convinti che si possano e debbano rafforzare i controlli e le misure di prevenzione per tutelare il territorio e la salute delle persone".