PHOTO
“Sulla ricerca il ministro Bussetti dice cose che non aggiungono nulla al quadro attuale per certi versi desolante. Ma la questione vera è, soprattutto, cosa non dice e cosa non fa il ministro per la ricerca pubblica. Per questo proponiamo una 'operazione verità', facendo emergere una situazione al limite del dramma, sulla quale lavoratrici e lavoratori attendono risposte”. Così Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, commenta le dichiarazioni del ministro Bussetti in Abruzzo.
Secondo il dirigente sindacale, prima di tutto "sarebbe necessario che di ricerca il ministro si interessasse in maniera più sistematica e compiuta di quanto non avvenga adesso". Ma, secondo Sinopoli, "per generare quell’humus fertile, come lo definisce il ministro, occorrono risorse adeguate, occorre cioè investire nel rifinanziamento del sistema della ricerca pubblica in Italia, così come fanno i nostri principali competitor europei e mondiali".
"Ma, come è noto a chi si occupa di sviluppo e innovazione - insiste Sinopoli - investire risorse in ricerca significa prioritariamente finanziare in modo diretto la ricerca di base. I Cluster Tecnologici di cui parla il ministro sono destinati al fallimento in assenza di una solida infrastruttura di ricerca di base. A meno che lo scopo sia, in continuità con quanto fatto dai precedenti governi, drenare risorse dal pubblico per indirizzarle verso il privato, non certo perseguendo l’interesse generale del Paese".
In realtà, prosegue Sinopoli nella replica al ministro Bussetti “investire in ricerca significa: aumentare le dotazioni ordinarie di enti di ricerca e università, stabilizzare il lavoro e superare il precariato; reclutare almeno 20.000 (ventimila) unità di addetti per aumentare capacità e sinergie del sistema. Occorre inoltre rinnovare i contratti pubblici e aumentare le retribuzioni per i dipendenti che, così come sono oggi, fra le più basse nel confronto europeo, rendono molto poco attrattivo il nostro sistema. E rimuovere i vincoli alla crescita dei salari accessori, imposti per legge, che limitano le possibilità di reclutamento del sistema degli Enti Pubblici di Ricerca. Su questi temi - conclude Sinopoli - attendiamo le risposte del Ministro".