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Le notizie di sbarchi di migranti si moltiplicano in questi giorni di agosto. Da Lampedusa la notizia che l'hotspot locale sta ospitando un numero di persone dieci volte maggiore a quello che potrebbe contenere. Il grafico pubblicato sul sito del ministero dell’Interno ci dice che dal primo gennaio al 28 agosto di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2022, sono più che duplicati gli arrivi di migranti in fuga dai loro Paesi o in cerca di situazioni di vita migliori.
I piani del governo per affrontare il fenomeno migratorio non funzionano. Un esempio è la vicenda della nave Ocean Vicking, che nei giorni scorsi, secondo le nuove norme governative, aveva ricevuto l’ordine di sbarcare a Genova gli oltre 400 migranti soccorsi tra la Libia e Lampedusa, nonostante le avverse condizioni del mare. Decisione poi modificata per cause di forza maggiore.
Quali porti sicuri?
La Cgil genovese aveva chiesto in un comunicato che i migranti a bordo non venissero sottoposti a ulteriori rischi. “In questo modo – afferma il segretario della camera del Lavoro di Genova, Igor Magni - si sarebbe allungato il dramma di un’attraversata già terrificante per queste persone. Oltre al fatto che ci sono regole internazionali secondo le quali i superstiti di un naufragio devono essere condotti al primo porto sicuro, che non era certo quello della nostra città, viste anche le condizioni meteorologiche avverse”.
“Accanirsi su quella nave all'opera nel salvataggio di vite umane - prosegue - e soprattutto su coloro che stava salvando vuole dire cercare di creare le condizioni affinché non si facciano più soccorsi in mare: è disumano! Anche perché a bordo c’erano donne incinte, bambini, persone malate e mi chiedo se un governo di un Paese civile può affrontare il problema in questo modo”.
Oltre al caso specifico c’è un problema generale di un piano per affrontare le migrazioni che sembra essere privo di senso, soprattutto alla luce della prevedibilità dei flussi, viste le molteplici guerre in corso in quello che chiamiamo il Sud del mondo e dei cambiamenti climatici che colpiscono drammaticamente quei territori. Magni ricorda le “tante uscite elettoralistiche da parte di chi ha preso il governo del Paese, parlando di blocchi navali e cose irrealizzabili, inumane inammissibili”, mentre i problemi inerenti l’immigrazione “si affrontano con politiche di accoglienza, con i corridoi umanitari, preparandosi, facendo accordi a livello europeo e non con Paesi come Libia è Tunisia che creano lager che noi finanziamo e dove le persone muoiono senza neanche avere preso il mare”.
La propaganda
Il governo intanto ha annunciato un nuovo decreto sicurezza e rilancia il tema della ‘invasione di migranti’ che finisce con l'abbondare sulle prime pagine dei giornali, ma provocando anche il legittimo dubbio (senza negare i numerosi sbarchi) che si tratti di uno degli strumenti per distrarre l’opinione pubblica dalle difficoltà in materia economica del governo, alle prese con le grane date dalla messa a punto della legge di bilancio e dalla gestione dei fondi del Pnrr.
Su questo concorda il segretario generale della Cgil di Genova: “Quando siamo in condizioni di difficoltà economica è tradizione del centrodestra spostare l’attenzione sull’immigrazione, che non è invece l’attenzione dovuta a uomini, donne e bambini che arrivano nel nostro Paese per la sopravvivenza o per cercare condizioni migliori per sé e i propri figli”. Magni sostiene che le politiche migratorie non si fanno con decreti nei quali si dice che “le persone non possono più partire, oppure con misure che mettono in gravi difficoltà i Comuni italiani, che devono gestire l’arrivo di migranti in assenza di risorse finanziare e di personale adeguato”.
L'accoglienza nei territori
Difficoltà dei territori che ci vengono confermate anche da Ancona, città che alcuni mesi fa è stata destinataria, con il suo porto, dei dirottamenti da parte del ministero dell’Interno delle navi delle ong che soccorrono i migranti in mare. “Il sindaco (di centrodestra) dice ‘basta immigrati perché non sappiamo dove metterli’ – ci racconta Marco Bastianelli, segretario generale della Cgil anconetana -. Questo è anche vero, benché noi abbiamo istituito in passato un forte sistema sociale per affrontare la questione, ma il governo non fa altro che ‘raccogliere acqua dal mare con secchio’, scaricando tutto sugli Enti locali. Non è la sicurezza dei cittadini italiani che è in pericolo, ma la qualità dell’accoglienza dei migranti”.
“In realtà non c’è niente di organizzato, le comunità devono affrontare la situazione con risorse in gran parte proprie e non è un caso che questa sia una posizione condivisa da amministratori tanto di sinistra quanto di destra. Perché, dopo la prima accoglienza, c’è la collocazione e la gestione di ogni migrante. Non esiste un sistema degno di questo nome – conclude Bastianelli – e questo è assolutamente vergognoso”.