A Torino si è svolta l’assemblea pubblica “Il trasporto che ci salva”, la prima delle tappe di quello che viene definito “un percorso necessario, volto a dare voce a lavoratrici e lavoratori, giovani, pensionate e pensionati, che ogni giorno vivono a pieno la mobilità nei nostri territori”. Nel video le testimonianze e gli interventi.
“Largamente insufficiente e inadeguato: non è questo il trasporto che ci salva”, dicono gli organizzatori: “Sostenibile, sicuro, accessibile, sono invece alcune delle parole che immaginiamo quotidianamente quando pensiamo al trasporto pubblico che vorremmo per la nostra regione, quel trasporto che come società civile sentiamo l'urgenza di dover salvare”.
Con questi argomenti è stato quindi dato il via al ciclo di assemblee pubbliche territoriali che percorreranno il Piemonte da febbraio a maggio, organizzato dalla Cgil regionale insieme con le organizzazioni piemontesi di Federconsumatori, Arci, Libera, Legambiente e anche Fridays For Future Torino, Valle d'Aosta Udu, Torino Comi - Coordinamento per la mobilità integrata e sostenibile.
“Oggi in Piemonte – proseguono – la possibilità di usufruire di un trasporto pubblico locale dignitoso, quindi di treni e autobus, è negato a gran parte della popolazione, quella che per condizioni economiche e sociali ne avrebbe più bisogno: lavoratrici, lavoratori, giovani, studenti, pensionati e pensionate che pagano tutti i giorni l’inefficienza di un trasporto largamente insufficiente”.
Dal 2010 al 2022 ben sei capoluoghi piemontesi su otto hanno subìto una riduzione significativa del numero di autobus per abitante. Oggi, 33 famiglie su 100 segnalano difficoltà molto elevate nei collegamenti con i mezzi pubblici, un valore superiore alla media del Nord-Ovest".
La Cgil Piemonte ricorda che “il mancato rinnovo dei contratti collettivi nazionali, il mancato adeguamento salariale ha fortemente penalizzato i lavoratori del settore, che soffrono orari e condizioni di lavoro inadeguate, rendendo quella dell’autista una professione non appetibile ed esposta ad aggressioni quotidiane: anche per questo nel settore c’è carenza di lavoratori”.
Le altre assemblee, dopo quella di Torino, si svolgeranno nei territori di Asti/Alessandria il 15 marzo; Biella/Novara Verbania-Cusio-Ossola/Vercelli il 9 aprile; Cuneo il 5 maggio. Il percorso assembleare si chiuderà con una mobilitazione regionale a Torino.