Serata di proteste ieri, 25 settembre, in tutta Italia. Il no al ddl Sicurezza si salda, idealmente, al no all’autonomia differenziata che questa mattina, 26 settembre, ha vissuto un momento importante con la consegna delle firme raccolte, un milione e 300mila in tutto. Un fronte unito che vede la società civile e la Cgil bocciare senza appello le riforme sbadierate da questo governo sempre più a destra.

Ieri sera da Milano a Roma, da Napoli a Bologna, piazze piene contro un provvedimento che limiterebbe drasticamente il diritto di manifestare e non solo. La Cgil ha aperto la strada a pezzi importanti di società civile e singoli cittadini che hanno portato nei presidi davanti alle Prefetture di tante città la loro preoccupazione e la loro indignazione.

Milano

“Il ddL Sicurezza approvato in prima lettura dalla Camera del Deputati costituisce un grave tentativo di repressione di ogni forma di dissenso e di criminalizzazione di ampi strati della società civile e delle fasce più deboli della società”. Così Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano, ha aperto il presidio nel capoluogo lombardo.

I manifestanti si sono mossi in corteo, diecimila persone hanno attraversato la città fino a San Babila. “Il ddL Sicurezza non è il primo provvedimento che tratta l’immigrazione come delinquenza, il conflitto sociale come eversione, l’applicazione della pena come accanimento sulle vite delle persone”, ha aggiunto Luca Stanzione.

E ancora, in una lucida sintesi degli elementi del testo di legge. “Reprime il dissenso individuale e collettivo nello spazio pubblico anche pacifico, per colpire qualsiasi movimento di protesta e deprimere la coscienza civile: dal tema del cambiamento climatico, alla pace, alle proteste di lavoratori e lavoratrici in difesa della dignità del proprio lavoro, agli studenti che chiedono un futuro diverso. Peggiora le condizioni dei carcerati, senza dare risposte alle condizioni inumane in cui versano e che sono la prima causa delle recenti sommosse, delle morti e dei suicidi”.

“Si accanisce su donne in gravidanza e bambini con un abuso della pena carceraria. Agisce sul versante della repressione e aggiunge quindi condanna a condanna, rendendo impossibile qualsiasi azione rieducativa e di reinserimento, come dovrebbe essere per il Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria”.

“Al contrario – prosegue Stanzione – non si occupa della sicurezza urbana, non risponde alle promesse di fornire utili presidi territoriali delle forze dell'ordine e non vincola risorse per la coesione sociale. Fa solo stralcio di decenni di conquiste dei diritti sociali e umani, tradendo lo spirito che aveva guidato l’Assemblea costituente nello scrivere una Costituzione repubblicana e democratica, quale cesura con la repressione del regime autoritario fascista”.

“Per questo – ha concluso il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano – chiamiamo a raccolta cittadine e cittadini affinché ancora una volta sia la democrazia a prevalere sulla repressione. Il tempo di mobilitarsi è ora”.

Napoli

“Questo Governo sceglie di fare leggi che puniscono, anziché risolvere i problemi del Paese: fa come il Decreto Cutro e il Decreto Caivano. Si inaspriscono le pene e si limita la libertà delle persone. Questo Paese avrebbe invece bisogno di risposte concrete per la gente che soffre e che deve avere il diritto a mobilitarsi e a protestare, anche contro le grandi opere non necessarie. E poi, come sindacato, siamo preoccupati perché la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per difendere i propri diritti non può essere equiparata a una sommossa”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, partecipando al presidio promosso a Largo Berlinguer a Napoli contro il ddl Sicurezza del Governo.

napoli presidio ddl sicurezza ricci
napoli presidio ddl sicurezza ricci

Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania

Per il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, “c’è un tema di difesa della democrazia e questo Governo dovrebbe capire che sono state raccolte oltre 500mila firme in pochi giorni sul tema della cittadinanza agli stranieri, oltre un milione contro l’autonomia differenziata e quattro milioni di firme sono state raccolte a sostegno dei referendum sul lavoro promossi dalla Cgil”.

“Se questo Governo non sente la pancia del Paese, credo che siamo di fronte a un Governo reazionario. Noi – ha ribadito Ricci – chiediamo democrazia, ascolto e risposte vere. Non slogan e punizioni. Bisogna intervenire e bisogna farlo dando risposte concrete. In una città come Napoli – ha ricordato infine – dove ci sono tante disuguaglianze, non c’è bisogno di polizia, di repressione. Indubbiamente c’è bisogno di limitare alcuni fenomeni, ma non attraverso la punizione”.

Genova

“No al disegno di legge sicurezza che va contro i principi fondamentali sui quali si fonda la nostra democrazia: se passasse questa norma protestare per strada per difendere il proprio posto di lavoro sarebbe considerato reato”, così Igor Magni, segretario generale Camera del Lavoro di Genova, a margine del presidio organizzato lo scorso 24 settembre in Prefettura contro il Disegno di Legge Sicurezza approvato pochi giorni fa alla Camera.

“Pensiamo a cosa potrebbe accadere nella nostra città nei confronti di chi protesta contro chiusure o crisi aziendali o chi manifesta in uno sciopero o a sostegno dell’ambiente, dei diritti, della legalità”. Il disegno di legge infatti colpisce le persone che manifestano il proprio dissenso introducendo nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati. Quelli elencati sono solo alcuni degli esempi del lungo elenco di diritti di fatto impediti nel loro esercizio da questa norma e non a caso al presidio di oggi hanno aderito studenti, associazioni e partiti.

Bologna

La manifestazione a Bologna

Torino

Alcune centinaia di lavoratori hanno partecipato al presidio organizzato sotto la prefettura di Torino da Cgil e Uil nell'ambito della mobilitazione nazionale indetta dalle due organizzazioni contro il ddl Sicurezza. I segretari delle due confederazioni, Federico Bellono e Gianni Cortese, nel corso del presidio sono stati ricevuti dalla Prefettura.

La manifestazione a Torino

“Abbiamo scelto di scendere in Piazza a Torino, come in molte altre città italiane – spiegano – perché riteniamo doveroso contrastare una norma che mette in discussione i diritti costituzionali, in particolare il diritto di manifestare per lavoratori e studenti a sostegno delle proprie idee e rivendicazioni”.

“Il ddl ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a esprimere il proprio dissenso, introduce nuovi reati penali, quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, ferrovie, spazi pubblici e privati, limita le iniziative e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali”.

Firenze

Venezia

Nella mattinata di ieri si è svolto il presidio organizzato dalla Cgil cittadina insieme a tante altre associazioni e soggetti contro il ddl Sicurezza.

Una legge liberticida – scrive la Cgil – che al contrario del nome non garantisce alcuna sicurezza per lavoratori, pensionati, studenti e cittadini. Questa legge viene discussa proprio a fronte delle risposte che il governo non sta dando a lavoratori e pensionati. Anziché discutere di una vera riforma fiscale, anziché combattere l'erosione del potere di acquisto che mette milioni di famiglie nella condizione di non arrivare alla fine del mese, il governo si preoccupa del fatto che le cittadine e i cittadini possano protestare”.

Numerosi interventi si sono susseguiti nel corso della mattinata, associazioni e forze politiche hanno preso parola, tra i presenti anche Ottavia Piccolo.