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La vicenda Open arms, insieme alla crisi di governo, continua a riempire le pagine dei giornali in questi giorni di fine agosto. Il ministro dell’Interno Salvini passa il suo tempo tra grida e minacce contro gli invasori e l'annuncio di una crisi a cui non seguono però atti concreti. Intanto un centinaio di uomini e donne rimangono al largo di Lampedusa in attesa di sbarcare. “Lo abbiamo ripetuto ormai tante volte - ha detto ai microfoni di RadioArticolo1 Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil - ciò che muove Salvini contro questi poveri disperati è solo propaganda in cerca di consensi, un discorso continuo che viene fatto sulla pelle delle persone”.
“La storia però - ha continuato - dimostra che il nostro è un Paese solidale, un Paese di accoglienza, che si è sempre distinto per la sua umanità e per la sua capacità di offrire aiuto a chi ne ha avuto bisogno”. Oggi però, “colui che cerca di costruire un consenso per la sua eterna campagna elettorale”, non fa altro che “spostare l'asticella verso il basso e condizionare l'opinione pubblica, portandola a compiere gesti e a pensare contro natura”.
L’episodio della Open arms, infatti, per Massafra “si aggiunge all'elenco lunghissimo di altri fatti che sono accaduti in questi mesi, e dimostra che non c'è una volontà precisa di affrontare il problema”. Anche perché, se così fosse il ministro degli Interni avrebbe “potuto e dovuto partecipare alle decine di incontri in sede di Parlamento europeo e in tavoli bilaterali con altri paesi europei, per capire con quali strumenti, quali scelte e quali impostazioni l'Europa possa affrontare il fenomeno della migrazioni”.
La strategia di Salvini è dunque quella di “caricare di responsabilità coloro che prestano soccorso in mare, puntando il dito contro le Ong, mentre nel frattempo decine e decine di imbarcazioni minori continuano a sbarcare a Lampedusa”. L’attacco alle organizzazioni non governative, infatti, “fa parte della strategia di costruire un nemico da contrastare con ogni mezzo, e verso il quale fare sfoggio dei propri muscoli istituzionali, per dimostrare alla popolazione che c'è un ministro che si occupa di qualcosa”.
Ma la vicenda della Open Arms mostra anche in maniera più evidente “la volontà di Salvini di utilizzare l’argomento delle migrazioni per deviare l'attenzione da tante altre questioni che invece dovrebbero essere messe sotto la luce dei riflettori”. In realtà, “stiamo parlando di un problema che non esiste”, e che è stato “costruito artificialmente”. Nel Paese, però, comincia ad avanzare “una consapevolezza di fondo”. Perché l’Italia è “veramente in ginocchio”, perché “le disuguaglianze crescono, così come il fenomeno dei giovani italiani che sono costretti ad emigrare”.
Per la Cgil, si dovrebbe dunque “cominciare a parlare seriamente di quello che sta avvenendo nel nostro Paese. E chiedersi come la politica stia affrontando le questioni realmente in campo”. Per far ciò, però, è necessario “costituire un'alternativa a questa narrazione falsata” e “tornare ad alimentare, come abbiamo fatto in questi mesi con Cisl e Uil, a mettere l’accento sulle vere priorità”.
Per questo i sindacati, non hanno smesso di mobilitarsi: “Anzi, la nostra mobilitazione si è intensificata, per ricominciare a parlare delle priorità, rispolverando però la nostra capacità di mettere in campo umanità, solidarietà e spirito di accoglienza”. L’obiettivo, ha concluso Massafra, è “riuscire a costruire una risposta di crescita e di emancipazione per tutta la società”.