A Milano, l'emergenza abitativa è una realtà sempre più diffusa, che colpisce numerosi cittadini e amplifica le disuguaglianze tra chi un'abitazione ce l’ha e chi vive in condizioni precarie. Le case popolari, pur offrendo affitti contenuti, sono spesso in uno stato di degrado avanzato, con edifici fatiscenti e servizi scarsi, aggravando ulteriormente il disagio di chi ci abita.

Cristina, lavoratrice della scuola, che vive da sempre in una di queste abitazioni, racconta: "Paghi poco, ma i servizi sono inesistenti".Le condizioni di vita sono talmente difficili che molti si sentono costretti a sopravvivere, piuttosto che a vivere dignitosamente.

Nel frattempo, il numero dei senzatetto continua a crescere. Milano, che ospita migliaia di lavoratori e studenti, vede aumentare le sue contraddizioni sociali: da un lato, i costi degli affitti sono alle stelle, dall'altro, una crescente emarginazione rende la vita sempre più complicata per chi non riesce a far fronte alle spese quotidiane.

“La casa è un diritto fondamentale”

Ermes, lavoratore nel settore trasporti, racconta la sua esperienza: "Vivo a trenta chilometri dal mio lavoro. Io e mia moglie siamo entrambi turnisti, ma non possiamo permetterci di vivere in città a causa degli affitti troppo alti". Ogni giorno, dunque, il viaggio diventa un sacrificio che sottrae tempo prezioso alla famiglia. La difficoltà di conciliare il lavoro con il diritto a un'abitazione dignitosa è un problema che tocca un numero crescente di persone.

"Il tempo che perdiamo nei trasporti e nei turni ci toglie tutto", aggiunge: "Diventa sempre più difficile mettere da parte qualcosa e sperare in un futuro migliore". Le soluzioni all'emergenza abitativa sono ormai urgenti. Le istituzioni devono intervenire con politiche concrete che garantiscano a tutti l'accesso a un'abitazione dignitosa. La casa è un diritto fondamentale e non può essere trattata come una questione marginale.

(un grazie ad Angela Amarante per la collaborazione)