“La lotta al lavoro nero, agli infortuni e al dumping contrattuale siano le priorità del nuovo esecutivo, in un settore, quello delle costruzioni, che è sempre di più una giungla”. Così dichiarano in una nota Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. “Al nuovo ministro del Lavoro chiediamo di non occuparsi tanto di stabilire in cifra fissa un minimo salariale legale (che nel caso dell’edilizia, se fosse di 9 euro l’ora, sarebbe inferiore anche ai minimi di paga base per l’operaio comune di tutti i nostri contratti), dando invece attuazione all’articolo 39 della Costituzione e facendo così dei trattamenti minimi complessivi stabiliti dai ccnl il vero salario minimo.
 
Al governo giallo-rosso le federazioni di categoria chiedono inoltre "una vera lotta al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro, attraverso il ripristino del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) a tre mesi e per cantiere; l’attuazione dell’articolo 105 comma 16 del Codice degli appalti, che prevede l’introduzione della congruità e per cui basterebbe un semplice decreto ministeriale; l’introduzione della patente a punti per premiare le imprese ad infortuni zero e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro per punire chi risparmia scientemente sulla vita degli operai. Tutte misure di forte impatto e a costo zero”.
 
“Al nuovo ministro dei Trasporti e delle infrastrutture – continuano i tre dirigenti sindacali –, oltre a chiedere l’immediato rilancio delle opere infrastrutturali fondamentali, a partire dal Sud, chiediamo di ripartire dal protocollo d'intesa, sottoscritto il 13 aprile 2018 fra il dicastero e i sindacati delle costruzioni e dei trasporti per cominciare, dagli appalti pubblici, a dare attuazione a una vera strategia contro il dumping contrattuale. Nei cantieri edili, anche quelli pubblici e delle principali stazioni appaltanti, vi è ormai di tutto: non solo catene lunghe di sub appalti, ma anche l’applicazione di contratti diversi da quello dell’edilizia, in una vera e propria corsa al massimo ribasso 'travestito'”.
 
Il panorama è impressionante: “Si va dal contratto multiservizi delle pulizie (costo orario complessivo 11,93 euro al 1° livello), a quello metalmeccanico e orafo artigiano (costo 13,33 euro l’ora) a quello metalmeccanico industriale (14,13 euro l’ora), contro il ccnl dell’edilizia che ha un costo medio orario al primo livello di 17 euro. Contratti che non solo riconoscono ai lavoratori salari più bassi, ma che non hanno quegli strumenti bilaterali come le Scuole edili e i Comitati territoriali per la sicurezza, da  sempre presidio a tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori in cantiere”, concludono i sindacati.