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"Il 21 luglio scorso ci siamo incontrati, unitamente al coordinamento delle Rsu e le segreterie territoriali e regionali con la funzione Hr e l’amministratore delegato di Liquigas. L’Incontro era programmato per verificare la situazione scaturita dall’accordo sulle fuoriuscite volontarie, firmato tra le parti. Di fatto, tutta la discussione si è incentrata sul clima creato all’interno dell’azienda da una gestione dei processi più autoritaria che autorevole, affidata all’imposizione e non al confronto tra linea aziendale e i lavoratori". Così in un comunicato unitario Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.
"Questa situazione mostra tutti gli effetti negativi nella gestione organizzativa dei processi industriali. Abbiamo proposto, unitamente alle Rsu, un percorso impostato sul confronto per verificare l’opportunità di utilizzare lo smart working per attenuare l’impatto delle riorganizzazioni anticipate dall’azienda e di non trasferire il personale in modo traumatico prendendo in considerazione la riqualificazione delle professionalità. Liquigas, nelle parole del suo ad ha chiuso a qualunque tentativo di confronto, ritenendolo inutile, dichiarando che la mancata condivisione delle scelte avrebbe la conseguenza di un’applicazione unilaterale", proseguono le sigle di categoria.
"Riteniamo sia sbagliata e controproducente la decisione di abbandonare il Sud del paese vendendo il deposito di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, e avvalorando il nostro scetticismo riguardo le scelte imprenditoriali messe in atto da Liquigas negli ultimi anni. Non possiamo accettare che l’azienda proceda con le comunicazioni ai lavoratori riguardo imminenti e immotivati trasferimenti. Abbiamo più volte proposto soluzioni alternative ma, anche in questo caso, ha prevalso l’arroganza e l’atteggiamento irrispettoso del nostro interlocutore.", si legge nella nota
"A fronte di queste incomprensibili posizioni riteniamo utile dichiarare, a partire da oggi (30 luglio), lo stato di agitazione con blocco degli straordinari, della flessibilità della mansione e di qualsiasi relazione industriale, oltre ad 8 ore di sciopero, 4 ore saranno gestite a livello locale e 4 ore di sciopero saranno di carattere nazionale per il giorno 3 settembre 2021, giornata in cui organizzeremo un presidio assembleare presso la sede Liquigas di Milano. La decisione di mobilitarci è scaturita dall’atteggiamento arrogante e irrispettoso di un’azienda, nella persona del suo Amministratore Delegato e assume i contorni di una vertenza a tutela dell’occupazione ma anche a tutela dell’organizzazione del lavoro che noi pensiamo debba produrre valore e non solo profitti a discapito della dignità delle persone. Rimaniamo disponibili, qualora ci fossero ripensamenti rispetto alla posizione e all’atteggiamento aziendale, a qualunque confronto e chiarimento", concludono i sindacati.