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Prosegue a passo spedito l’esame del disegno di legge cosiddetto Sicurezza, con il voto finale alla Camera che è previsto la prossima settimana. Tra le tante novità, il via libera a un nuovo reato di "occupazione arbitraria di un immobile".
Una nuova fattispecie volta a punire con la reclusione dai due ai sette anni le persone che occupano o detengono senza titolo un immobile impedendo il rientro in possesso del legittimo proprietario, e con loro tutte le persone che si intromettono o cooperano all’atto.
“A fronte di emergenze come il caro affitti, gli sfratti, la precarietà lavorativa, la scelta dell’esecutivo è quella di accelerare la discussione del ddl 1660, arroccandosi sulle sue posizioni – commenta Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia -. Un provvedimento che è reso ancora più problematico dall'introduzione di un nuovo reato che, con pene altissime, rischia di colpire indiscriminatamente e duramente molte situazioni gravi, aumentando di fatto la vulnerabilità di chi già si trova in condizioni di difficoltà abitativa, rischiando di allargare questo provvedimento alle migliaia di famiglie che oggi vivono il dramma di uno sfratto esecutivo, nella maggior parte dei casi per morosità incolpevole o finita locazione”.
Per il Sunia l'emergenza abitativa richiede soluzioni più organiche ed efficaci e non repressive. Il sindacato degli inquilini della Cgil ricorda che è necessario un piano casa nazionale che affronti, in maniera strutturale e con risorse certe, i temi del disagio abitativo: sfratti per morosità incolpevole, per finita locazione, affitti insostenibili, richiedono innanzitutto il rilancio e la riqualificazione del patrimonio pubblico edilizio.
“Questo ddl servirà solo ed esclusivamente al governo per contrastare ogni tipo di lotta sociale, comprimendo il sacrosanto diritto di manifestare – conclude Chiappelli -. Il Sunia intensificherà le sue iniziative, ribadendo i contenuti già espressi nelle recenti audizioni per migliorare un provvedimento che passerà all’esame del Senato con un testo del tutto inaccettabile e che, se sarà confermato, andrà contro ogni principio di iniziativa democratica a difesa dei diritti sociali e civili di questo Paese”.