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27,9 miliardi di euro è il valore dell’economia sommersa in agricoltura, silvicoltura e pesca. Mentre il tasso di incidenza del lavoro irregolare in questo settore è il secondo in Italia, con il 17,4 per cento.
“I dati sull’economia non osservata diffusi dall’Istat nei giorni scorsi sono preoccupanti - dichiara Tina Balì, presidente della Fondazione Metes, istituto della Flai Cgil - e ci ricordano quanto lavoro nero, grigio, sotto-dichiarazione impattino negativamente sulle condizioni degli operai agricoli e sull’economia italiana. Ma dal governo non arrivano risposte adeguate. La manovra appena approdata in parlamento non prova nemmeno ad affrontare il problema”.
Al recente G7 Agricoltura che si è tenuto a Siracusa, lo stesso ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha ribadito la centralità del settore agricolo nel sistema Paese: “Ma al di là delle parole, nella legge di Bilancio c’è poco o niente” aggiunge Balì.
Eppure il mondo dell’agricoltura è alle prese con sfide epocali. “Il climate change, la crisi idrica, l’iniqua suddivisione del valore nella filiera, la contrazione della biodiversità sono temi che andrebbero affrontati immaginando una transizione ecologica socialmente sostenibile con uno sguardo coraggioso – conclude Balì -. Invece si continua ad avere una visione emergenziale, in cui si cerca di tappare buchi distribuendo fondi senza un’idea chiara di futuro”.