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“Credo che la partita non sia ancora chiusa. Penso sia importante che questo luogo, come dicono le lavoratrici e i lavoratori, rimanga ciò che è sempre stato: la casa di tutte le forme di lavoro”. Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini, partecipando oggi (martedì 14 giugno) a Venezia all'assemblea della Camera del lavoro territoriale che si è tenuta al cosiddetto “Capanòn”, in merito all’acquisto da parte del Comune dello storico capannone del petrolchimico di Marghera.
La struttura è un luogo simbolo della storia del movimento operaio del territorio: per ben 52 anni lì si sono svolte assemblee e dibattiti, concerti e mostre. Un luogo aperto alla città che l’Eni, dopo aver chiuso l’impianto del cracking, ha venduto per una cifra irrisoria al Comune di Venezia, senza alcun accordo con i sindacati, che da un mese presidiano il “Capanòn” notte e giorno.
Il segretario generale Cgil evidenzia la necessità che “l’amministrazione comunale colga il suo valore, che non è una questione di parte, ma di riconoscimento della qualità e della crescita della città”. Per Maurizio Landini, dunque, la questione è ancora aperta: “Ci è stato annunciato che il sindaco nei prossimi giorni incontrerà le confederazioni, mi auguro che prevalga il buon senso e si dia valore al lavoro”.