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Ci risiamo: ancora una volta la Casa di don Peppe Diana a Casal di Principe, bene confiscato alla camorra divenuto sede di attività importantissime sia dal punto di vista culturale che economico, è divenuta bersaglio di chi mal sopporta la forza della presenza dello Stato e l'affermazione concreta di legalità.
Da un terreno confinante, anch’esso confiscato e in attesa di assegnazione, ieri (2 settembre) sono stati sparati 4 colpi di pistola che hanno colpito le finestre e la porta della Casa. “È il solito copione, ci dice Paolo Masia, responsabile Legalità e sicurezza della Cgil Campana, recitato da chi ha interesse a intralciare l’azione sul campo di chi riutilizza i beni confiscati restituendoli alla collettività. Ma se pensano di indebolirci si sbagliano, queste azioni ci danno ancora più forza”.
Certo è che questi colpi di pistola arrivano in un momento difficile per il popolo anticamorra della provincia di Caserta. Sono di queste ore le dimissioni di Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, che insieme a Don Peppe Diana costruì la resistenza ai casalesi. Natale si è dimesso perché la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’abbattimento di un immobile abusivo all’interno del quale vivono 4 minori. Natale aveva chiesto 100 giorni di proroga per trovare un’alternativa abitativa per i bimbi ma non gli sono stati concessi. Al primo cittadino di Casale è arrivata, tra le altre, la solidarietà dei sindaci dell’Agro Aversano che come lui si trovano alle prese con gli abbattimenti e con la difficoltà di coniugare “legalità e giustizia”.
E forse non è un caso che l’intimidazione alla casa di Don Diana arrivi ora. Così i segretari generali di Cgil Napoli e Campania e Flai Cgil Campania e Napoli, Nicola Ricci e Giovanna Basile, commentano l’episodio avvenuto a Casal di Principe: “Quattro colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi contro la porta finestra del primo piano di Casa Don Diana, bene confiscato alla camorra e restituito alla comunità di Casal di Principe, grazie all'impegno incessante del Comitato don Peppe Diana. Proprio nel bene, che in quel territorio riscatta la bellezza anche attraverso importantissime iniziative culturali, c’è qualcuno che prova disturbare un lavoro enorme. Gli spari non fermeranno un percorso di resistenza e di resilienza, un percorso 'partigiano'. Cgil Campania e Flai Cgil Campania e Napoli si schierano accanto alle lavoratrici e ai lavoratori di Casal di Principe, a tutti i cittadini di quel territorio continuando a coltivare speranza, ispirati dallo straordinario messaggio che il sacrificio di don Peppe ci ha consegnato. Ribadiamo con forza anche noi: in questa Casa, la paura non è di casa”.
Ai dirigenti sindacali campani si affianca anche il segretario della Camera del lavoro di Caserta Matteo Coppola che aggiunge: “La lotta per la legalità e contro la criminalità organizzata che accomuna associazioni, sindacato e tantissimi cittadini evidentemente dà ancora fastidio a chi vorrebbe continuare a vivere di soprusi e violenze e imporre la sua logica criminale e camorristica per il controllo del territorio. Il vento di legalità e giustizia però non si fermerà.”