PHOTO
Aveva il nonno calabrese. Ecco che scopriamo perché il governo italiano avrebbe deciso di dare la cittadinanza al presidente argentino Javier Milei, secondo quanto riferiscono fonti di stampa italiane e argentine. Milei aveva dei nonni calabresi emigrati in Argentina all’inizio del Novecento, e la cittadinanza gli verrà data sulla base del principio dello “ius sanguinis”, quello che regola il diritto alla cittadinanza in Italia.
Il presidente argentino ultraliberista per il quale lo Stato è il nemico da combattere, che aveva promesso una rivoluzione a colpi di motosega e ora sta affamando i suoi concittadini più poveri, è arrivato in Italia dove l’aspetta il regalo della cittadinanza-lampo data sulla base del principio dello ius sanguinis. I nonni erano calabresi e tanto basta, alla faccia delle decine di migliaia di donne e uomini stranieri che nel nostro Paese pagano le tasse e contribuiscono al nostro pil o di giovani nati in Italia da genitori immigrati, ma che non possono ottenere la cittadinanza se non facendo il doppio salto carpiato nel vuoto.
Dopo le immagini che lo vedono amichevolmente ritratto con la presidente del Consiglio italiana, durante il suo viaggio in Argentina, e gli elogi reciproci che si sono scambiati, non c’è alcun dubbio che Milei e Meloni abbiano rapporti molto stretti. Rapporti che vanno al di là delle loro cariche istituzionale, vista la partecipazione del presidente argentino al raduno di Atreju, la manifestazione politica organizzata dai giovani della destra italiana e da Fratelli d’Italia, che non è targata direttamente Giorgia Meloni (presente in chiusura d’evento), ma che è senza dubbio una sua creatura perché fu l’ideatrice e l’organizzatrice della prima edizione del 1998.
Milei non manca nemmeno di ricevere un premio, il Milton Friedman, consegnato con un evento nella sede del quotidiano Il Tempo a Roma. La sede è proprio su un lato di piazza Colonna, mentre sull’altro lato c’è Palazzo Chigi, quindi nessun rischio di arrivare in ritardo all’incontro con Giorgia Meloni nel palazzo del governo. Domenica, infine, il presidente argentino vedrà il presidente di Stellantis, John Elkann, quello che invece ancora nessuno ha visto in Parlamento nonostante l’invito a recarvisi per affrontare il disastro della sua industria automobilistica. Milei ripartirà quindi per Buenos Aires con la cittadinanza sotto il braccio, con un bel riconoscimento di italianità che forse, visti i tempi e i governi che corrono, potrebbe persino essere meritata.