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"Il governo ha fatto un bagno di realismo necessario e obbligatorio". Così Riccardo Sanna, coordinatore delle Politiche per lo sviluppo della Cgil nazionale, commenta il Def ai microfoni di RadioArticolo1 nella trasmissione Economisti erranti. L'esecutivo è stato costretto a prendere atto della congiuntura economica sfavorevole, quindi "non poteva che ridimensionare la stima di crescita del Pil, con effetti inevitabili sulla tenuta dei conti pubblici che si misurano proprio in percentuale del Prodotto interno lordo".
Il governo nel Documento di economia e finanza rivendica di aver pienamente realizzato il programma iniziale di riforma economico-sociale, pur se in un contesto internazionale difficile. "Il realismo è dunque molto leggero - osserva Sanna -, perché purtroppo le previsioni programmatiche di crescita restano intatte, anche se ridimensionate, e risultano molto irrealistiche e ottimistiche. Non c'è alcuna misura efficace per mettere mano davvero alla sostanza delle cose".
Un capitolo importante riguarda il reddito di cittadinanza. "A pagina 35 del Def c'è una tabella che parla di valutazione dell'impatto macroeconomico del reddito di cittadinanza - rileva Sanna -. Qui è chiarissimo che il supporto alla crescita del Pil per il 2020 sarà appena dello 0,2%, questo è lo stimolo che il reddito porterà sulla domanda. Noi lo diciamo da tempo: anche le previsioni più ottimistiche, che immaginavano un impatto di almeno mezzo punto, sono state riviste e ridimensionate. Inoltre non c'è alcun effetto rilevante sull'inflazione, che sappiamo importante come segnale di ripresa dei consumi e aggiustamento dei conti pubblici".
Non va meglio neanche per l'occupazione: "Gli unici ad essere occupati sono i navigator, comunque precari, secondo le stime non ci sarà alcun salto in avanti dell'occupazione. Discorso simile per la previdenza: la cosiddetta quota 100 dovrebbe risultare praticamente nulla al 2022, quindi nel medio periodo, portando solo una crescita dello 0,1% per il prossimo anno".
Insomma, nel Def "il bagno di realtà va sicuramente apprezzato - conclude Sanna -, è un'autocertificazione da parte del governo, però restano molto allarmanti le soluzioni che propongono: si parla di riforma fiscale, sostegno alle imprese, flat tax".