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“Come per ogni anniversario della strage di Capaci, saremo al corteo all'albero Falcone con il nostro striscione, per fare vivere, in un continuum con le battaglie del passato, che hanno visto protagonista il movimento sindacale, il senso di riscossa e l'importanza della lotta contro la mafia. Lotta contro la mafia che, per la verità, in questi ultimi tempi, in particolar modo con questo governo, è stata derubricata dall'agenda politica. Ci sono le elezioni europee e di mafia e criminalità non ne parla più nessuno”. Lo ha dichiarato oggi il segretario Cgil Palermo, Enzo Campo, in un'intervista ai microfoni di RadioArticolo1, per il 27° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
“Il protagonismo del movimento sindacale – aggiunge Campo –, con la memoria dei nostri 70 sindacalisti siciliani uccisi, oggi lo manifesteremo al corteo che porta all'albero Falcone con tutti i nostri compagni, i lavoratori, gli iscritti, i cittadini, i ragazzi e i bambini che vengono dalle scuole di tante regioni italiane, della Sicilia e di Palermo. Con la nostra presenza, vogliamo tenere vivo il dibattito sulla continuità della lotta al fenomeno criminale che, seppur aabbia subito dei colpi, non è stato debellato. E fin quando la mafia non sarà debellata, noi saremo presenti sempre nelle piazze e nei posti di lavoro a difendere i diritti, la libertà e la Costituzione”.
“Nel giorno del ricordo delle vittime della strage di Capaci, voglio sottolineare che il sacrificio di chi ha lottato la mafia, pagando il prezzo della vita, ci ha reso più liberi e ha condotto la società siciliana a forme di consapevolezza e di reazione nuove". A dirlo è il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro: "Proseguire nel solco tracciato è l’omaggio più alto che possiamo rendere al giudice Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e agli agenti della scorta”. L'esponente sindacale evidenzia che la Cgil conferma il proprio impegno "sul fronte della lotta alla mafia, una mafia che continua a fare affari, a condizionare l’economia legale, a inquinare la società, a stendere il velo della corruzione sull’amministrazione e sulla politica. Purtroppo non siamo al capolinea nella lotta contro la mafia, e chi ha incarichi istituzionali abbia la dignità di non utilizzare l’argomento a fini di campagna elettorale”.