Per combattere infiltrazioni criminali in economia, lavoro nero, limitazione dell’autonomia della magistratura e depotenziamento degli strumenti di contrasto
La risposta del sindacato con lo sciopero generale del 25 maggio, mentre il 27 giugno una manifestazione unitaria vedrà sfilare a Palermo oltre 100 mila persone contro la mafia
Partenza ore 15 da Giurisprudenza a via Notarbartolo. Ridulfo e Rappa: “Giornata di memoria e di mobilitazione, per rivendicare lotta alla mafia e diritti”
La prima grandissima risposta arrivò il giorno dei funerali. Il 25 maggio 1992 fu sciopero in tutt'Italia, e per otto ore in Sicilia. Poi, mentre la mafia preparava l'attentato contro Paolo Borsellino, migliaia di manifestanti riempivano Palermo. Non sapevano che poche settimane dopo avrebbero pianto un altro magistrato e la sua scorta ma erano decisi a lottare per la giustizia e la legalità. Una lotta che non è mai terminata
Il pomeriggio del 23 maggio 1992 l'auto di Giovanni Falcone sfreccia lungo l'autostrada A29. La precede la Croma marrone degli uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Sarà quella la prima a saltare in aria alle 17.57, a pochi chilometri da Palermo, all'altezza dello svincolo di Capaci. La mafia ha colpito. Lo ha fatto ancora. E giura che lo rifarà presto perché i giudici scomodi vanno fatti scomparire
Alle 16 e 58 del 19 luglio 1992 una Fiat 126 imbottita di tritolo esplode uccidendo il giudice e cinque agenti della scorta. Pochi giorni prima aveva ricordato in un bellissimo discorso il suo collega, Giovanni Falcone. Per noi sono ancora vivi
Nel tardo pomeriggio del 23 maggio 1992 la strage di Capaci irrompe nella quotidianità degli italiani. Muoiono Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. Con loro gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il racconto di quei giorni di rabbia e dolore
Il 23 maggio 1992 la strage di Capaci. Oggi ricordiamo il magistrato ucciso con un libro che racconta di un Falcone bambino, così da avvicinarlo alle nuove generazioni. Con Angelo Di Liberto, scrittore. A cura di Emiliano Sbaraglia
Campo (Cgil): “Oggi in piazza per portare avanti la memoria del movimento sindacale e continuare la lotta alla mafia, che in questi ultimi tempi è stata derubricata dall'agenda politica. In tempi di elezioni europee, non ne parla nessuno"
Massafra: “Il suo sacrificio oggi più che mai necessario”. A Palermo 1.500 studenti da tutta Italia. Il loro messaggio su un maxi lenzuolo: “La mafia fa schifo”
Due libri che testimoniano il pensiero e l'attività del magistrato ucciso insieme alla moglie e alla scorta. In collegamento Edoardo Montolli "I diari di Falcone" e Monica Mondo "Le idee restano". A cura di Emiliano Sbaraglia
Enzo Campo: "La memoria per noi non si esaurisce nel ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, ma continua a essere una delle basi del nostro impegno nei posti di lavoro"
Con Daniela Lo Verde, preside Scuola G. Falcone Palermo; Fabiola Giacone, Associazione Bayty Baytik; Antonella Saverino, professoressa; Alessia Gatto, Cdl Palermo; Serena Feltre, Fondazione L'albero della vita
"Riteniamo che la scuola, soprattutto in quartieri complessi come lo Zen, rappresenti un presidio fondamentale di legalità, un baluardo di libertà e giustizia che sottrae 'risorse' a chi recluta manovalanza criminale”