Una vera carneficina. Quella di cui furono vittime sindacalisti siciliani, la maggior parte della provincia di Palermo, tra la fine dell’'800 e la prima metà del '900. Uccisi perché facevano il proprio lavoro e così contrastavano la mafia. Giusti del lavoro. Ottanta quelli che caddero soli colpiti da Cosa Nostra, il più conosciuto – forse – è Placido Rizzotto, ma gli altri non misero meno impegno di lui a difendere i diritti dei lavoratori, spesso braccianti. Altri 111 caddero in vere e proprie stragi: la più tristemente celebre quella del 1947, si consumò il 1° maggio a Portella della Ginestra.
La Camera del lavoro di Palermo ha composto un vero e proprio Calendario della memoria, dopo aver inaugurato le vie dei diritti insieme al Comune intitolando le strade cittadine a questi costruttori di legalità per troppo tempo dimenticati. Da quattro anni, il 30 aprile anniversario dell’assassinio di Pio La Torre e di Rosario di Salvo che lo accompagnava, si celebra la Giornata della Memoria dei sindacalisti uccisi dalla mafia. “Seminare legalità” è il titolo dell’iniziativa che in questa occasione si terrà nella sede dell’Istituto Gramsci del capoluogo siciliano, e verrà presentato il Primo quaderno sulle agromafie dell’Osservatorio Placido Rizzotto.
“Non è un caso - illustra una nota della Camera del lavoro - che sia stata organizzata per la giornata istituita dalla Cgil per il ricordo dei sindacalisti uccisi dalla mafia, in quanto connette la memoria delle battaglie per la terra e per i diritti sul lavoro, in cui persero la vita i rappresentanti del movimento contadino, alla terribile realtà di criminalità e di sfruttamento nelle campagne che rappresenta una piaga non soltanto nel settore agricolo, ma in tanti aspetti della realtà produttiva del nostro Paese. Un problema, quello del caporalato, che risale ai tempi antichi, quando nell'800 i campieri controllavano militarmente i lavoratori, ma ancora drammaticamente attuale”.
L'iniziativa, aperta dai saluti di Salvatore Nicosia, presidente dell'Istituto Gramsci siciliano, sarà introdotta da Dino Paternostro, responsabile dipartimento Memoria e Legalità Cgil Palermo, che ricorderà il senso della Giornata della Memoria, giunta alla sua quarta edizione, istituita dalla Cgil per ricordare gli oltre 80 sindacalisti uccisi dalla mafia in Sicilia. Durante il suo intervento scorrerà il video, realizzato dal documentarista Alberto Castiglione, con i nomi e i volti dei protagonisti e delle protagoniste del movimento contadino e bracciantile, caduti nel corso del Novecento. Una lunga scia di sangue che ha macchiato la nostra terra sin dalla strage di Bronte del 1860 per arrivare – passando per Portella della Ginestra – all'omicidio del sindacalista e dirigente del Pci Pio La Torre, il 30 aprile del 1982, di cui quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario.
Alla presentazione del Quaderno seguiranno gli interventi di Dario Fazzese, segretario generale Flai Cgil Palermo, Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo, Tonino Russo, segretario generale Flai Sicilia, Ignazio Giudice, segretario d'organizzazione Cgil Sicilia, Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil nazionale, Giuseppe Di Mercione, direzione Inps Palermo. Modera Mario Azzolini, responsabile comunicazione radiotelevisiva Cgil Palermo.
Il Quaderno, con le sue analisi e i dati raccolti sul campo, è uno strumento della conoscenza per contrastare il fenomeno dello schiavismo in agricoltura e sconfiggerlo. “La collana di quaderni – spiegano Flai e Cgil – vuole essere un ulteriore contributo di approfondimento sui temi della lotta al caporalato e dello sfruttamento nel settore agroalimentare, nell’ottica di fornire uno strumento più agevole e di facile consultazione, e al tempo stesso di affrontare in modo più circostanziato singoli temi”.