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Giuliana ce l’ha fatta: a 73 anni è arrivata a piedi da Gubbio a Roma. Quattordici giorni di cammino, quattordici tappe lungo la via Francescana, attraversando Umbria e Lazio. Zaino in spalla, appoggiandosi al bastone che era di sua madre, con un obiettivo importante: camminare per le donne, ma farlo concretamente, raccogliendo finanziamenti e costruendo solidarietà verso i centri antiviolenza.
E la solidarietà non è mancata: in pochi giorni più di mille euro raccolti e versati all’associazione Libera…mente Donna, che gestisce i centri antiviolenza dell’Umbria. “Ma altri ne arriveranno, ne sono sicura”, dice Giuliana che ora è a casa del figlio, a Roma, e fa la nonna, godendosi i nipotini. “È stata un’esperienza molto intensa - racconta la donna che è un’attivista e dirigente di Spi Cgil e Auser -. Quando camminavo tra i boschi e lungo i sentieri ho trovato grande pace e piacere. Poi però mi sono persa e ho dovuto chiedere aiuto, mi hanno recuperata i vigili del fuoco. Da lì ho cominciato anche a camminare lungo le strade ed era molto diverso. C’erano le macchine, che mi sfrecciavano accanto suonando il clacson all’impazzata, mancava l’ombra e il caldo in certi momenti era terribile. L’ho sofferto molto. In quei tratti non ho camminato per piacere, ma solo per il mio obiettivo, la mia sfida per le donne”.
Tra le cose più positive della sua esperienza Giuliana mette senz'altro le persone incontrate lungo il percorso: "A Montesacro ho incrociato una ragazza che marcava il sentiero e le ho detto 'meno male così non mi perdo di nuovo’. Lei è stata molto carina, la sera l’ho ritrovata a Poggio Moiano, in piazza, e quando ho chiesto informazioni mi hanno accompagnata di persona. Un altro giorno in un bar cercavo di prenotare un posto per dormire, ma il mio telefono non si connetteva a internet, e allora un ragazzo mi ha offerto la sua connessione e mi ha permesso di prenotare. Ma questi sono solo due esempi, ce ne sarebbero molti altri. E per me che credo nei valori di solidarietà e fratellanza, trovare questa gentilezza, questa disponibilità è stato bellissimo, un’esperienza che ti rimette in sintonia con gli altri esseri umani”.
Abbracci e la solidarietà non sono finiti lungo il percorso. Roma infatti ha voluto accogliere Giuliana con una festa, lo ha fatto alla Casa internazionale della Donne, dove BeFree, la cooperativa sociale che gestisce diversi centri antiviolenza e case rifugio nella capitale e nel Lazio, ha organizzato un “benvenuta” in grande stile. Giuliana, visibilmente emozionata, ha ringraziato e promesso che non si fermerà e continuerà a camminare.
"Sono stata molto contenta ed emozionata per la calorosa accoglienza che mi è stata fatta – racconta –. Avere tutte le donne e parlare con Gaia di Libera...mente Donna e rendersi conto del grande lavoro che fanno come pure quelle di BeeFree è stato importante e mi ha dato la dimensione di come possa essere utile una semplice camminata per sensibilizzare le persone su un tema così importante".
Per sostenere Giuliana e soprattutto la sua causa si può fare una donazione all'associazione Libera…mente Donna Ets, che gestisce i centri antiviolenza di Perugia e Terni (Iban: IT49D0200803037000102432915. Causale: “Per solidarietà con il cammino di Giuliana”).