L’assessore all’istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia definisce “storico” un accordo tra la Regione e il Miur per l’assunzione di personale dirigente, Ata e docente di sostegno, attraverso risorse regionali. L’accordo, approvato dalla giunta regionale e in attesa di sigla definitiva fra le parti, per la Flc Cgil nazionale, però, “va assolutamente fermato”.
“Chiediamo subito un incontro al Ministro - comunica il sindacato - per rendere conto dello sconfinamento dei suoi poteri che non consentirebbero passi avventati e sconsiderati come questo”. L'accordo, infatti, “errato nei suoi presupposti circa le prerogative che vengono attribuite alla regione e che appartengono invece allo Stato”, apre le porte alla “regionalizzazione del servizio istruzione, che in quanto servizio istituzionale, è di per sé nazionale e tale deve restare”. Le giuste necessità di dotare sia le scuole del necessario personale dirigente, docente e Ata, sia gli uffici territoriali dell’organico di cui è stato depauperato nel corso degli anni, per la Flc “non riguardano la sola regione Friuli Venezia Giulia ma tutte le regioni italiane. Il Ministero, così facendo, abdica al suo ruolo e dichiara la sua incapacità a provvedere alle necessità delle scuole e degli uffici”.
La via per il sindacato è un’altra: “quella della coesione sociale e dello sviluppo di tutti territori perché il diritto all’istruzione va garantito in ogni angolo del Paese indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali”. “Il governo - conclude - interpretando quello che deve essere il compito della Repubblica, faccia il suo dovere e non rinunci al suo ruolo. O altrimenti chi ne gestisce le amministrazioni faccia un passo indietro e ceda il posto a chi è capace di fare il suo dovere di governante nazionale”.