“Siamo alla settima settimana di emergenza Covid-19 e ancora troppi sindaci e funzionari locali o non hanno capito o fanno finta di non capire”, denuncia Ivan Bernini, segretario generale Fp Cgil Veneto: “Da una parte abbiamo il presidente Zaia che giornalmente comunica i dati, insiste nel ringraziare i veneti, i cittadini ed i giovani per l’osservanza delle regole e delle raccomandazioni. Dall’altra abbiamo amministratori locali e solerti funzionari che se ne fregano. E nel nome dell’autonomia che li contraddistingue fanno spostare i lavoratori da casa al lavoro, li obbligano alla presenza in servizio anche per quelle attività amministrative che tranquillamente si potrebbero fare da casa e quando li chiami al rispetto delle raccomandazioni ti rispondono: denunciateci pure”.
“Il Veneto assieme all’Emilia - precisa - sono le uniche due regioni nel Paese che hanno sottoscritto un protocollo con Regione, Anci, Upi e organizzazioni sindacali su linee guida ed applicazione della normativa in materia di Covid-19.
Non c’era alcun obbligo di farlo ma è significativo che se c’è stata ampia condivisione tra i firmatari nel fare un protocollo e nel sottoscriverlo, invitando il sistema delle autonomie ad applicarlo, lo si deve alla chiara consapevolezza dell’emergenza in atto ed alla necessità di considerare la straordinarietà dell’emergenza". Attacca Bernini “Se il buonsenso non prevale in questi casi vorrà dire che accogliamo pienamente quanto ci viene rivolto e li denunciamo. Perché non hanno capito nulla e alla burocrazia si risponde con la burocrazia”.
“In una delle province nelle quali il virus sta destando gravi preoccupazioni, abbiamo la gran parte dei comuni che non stanno utilizzando il lavoro differito: a partire dal comune capoluogo Verona, Sommacampagna, San Bonifacio. A Venezia, Teglio Veneto e Pianiga. A Treviso, Montebelluna, Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, Refrontolo. A Vicenza, Breganze, Malo, Isola Vicentina. A Rovigo abbiamo Rosolina", prosegue l'esponente sindacale: "Questi solo alcuni esempi; la cosa incredibile è che proprio in questi enti insistono anche ospedali e Rsa nelle quali si sta affrontando un dramma enorme”.
Così conclude Bernini: "Tralasciando quelle situazioni nelle quali, nonostante vi sia un decreto legge e disposizioni del ministero sulle modalità di gestione di istituti contrattuali, dallo smart working alle ferie pregresse fino alla esenzione dei lavoratori dal servizio, solerti funzionari continuano a non darvi la corretta applicazione. Siamo il Paese nel quale tutti interpretano e tutti ne sanno una più del libro. Ma evidentemente per questi sindaci e funzionari non è tema che li riguarda. Più preoccupati della Corte dei Conti che del coronavirus. Auguri. Probabilmente, in tempo di guerra, avrebbero detto ai dipendenti che non potevano ripararsi nei bunker anti-aerei perché c’erano i certificati richiesti dal ministero da inviare”.