Oggi, 25 luglio, la governance della Fondazione Santa Lucia ha riunito in assemblea sia le organizzazioni sindacali sia tutte le lavoratrici e lavoratori dell’Istituto di Ricerca per comunicare l'esito negativo della procedura di composizione del debito e l’imminente avvio del piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione da parte del tribunale, previsto dal codice della crisi di impresa e dell'insolvenza.

Sindacati: “Notizia allarmante”

“Una notizia allarmante – dichiarano le segreterie regionali del Lazio di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – per il futuro della struttura, la tenuta assistenziale e la salvaguardia dei livelli occupazionali. L'Irccs privato, interamente dedicato alla neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità e alla ricerca nelle neuroscienze, occupa circa 800 dipendenti e numerosi collaboratori, assiste ogni anno migliaia di pazienti e si occupa di numerosi progetti di ricerca”.

“L’ammanco che il Santa Lucia ha maturato ha raggiunto cifre ingestibili”

“Già nel 2014 avevamo manifestato come organizzazioni sindacali tutta la nostra contrarietà e dubbi sul fatto che fosse l’unica a operare senza aver sottoscritto il contratto con la Asl Roma 2, come prevede l’attuale disciplina in materia di accreditamento, situazione che si è protratta per quasi dieci anni. Anni di contenziosi con la Regione Lazio, di mancato raggiungimento da parte della struttura del budget assegnato, di vantati crediti ceduti a terzi, di tariffe non adeguate alla complessità dei pazienti e alti costi di gestione – tra cui l'affitto della struttura – hanno comportato un'inevitabile instabilità finanziaria che nel tempo si è aggravata e l’ammanco che il Santa Lucia ha maturato ha raggiunto cifre ingestibili”.

Si rischia “il possibile fallimento di una azienda di rilevanza nazionale”

“Con la comunicazione fatta dal Direttore Generale – continua la nota sindacale – la situazione è precipitata e quello che sembrava fino a ieri fra le ipotesi possibili, oggi è diventata realtà ovvero il possibile fallimento di una azienda di rilevanza nazionale all'interno del Servizio Sanitario con il rischio che a pagarlo saranno soprattutto le lavoratrici e i lavoratori coinvolti”.

Le organizzazioni sindacali chiedono con urgenza alla Regione Lazio di “farsi parte attiva per far convocare, come già richiesto dalle nostre segreterie confederali e anche di categoria nazionali, con urgenza un incontro con il ministero delle Imprese e del Made in Italy per comprendere le determinazioni che si vorranno prendere per garantire la continuità assistenziale per la popolazione, salvaguardare i livelli occupazionali e il mantenimento dei livelli salariali dei dipendenti di uno dei centri di eccellenza per la neuroriabilitazione e la ricerca della sanità del Lazio. La richiesta, inviata per conoscenza anche al ministro della Salute, è, oggi, più urgente che mai, nel frattempo valuteremo con le lavoratrici e i lavoratori il proseguo della vertenza”.