Un ricongiungimento familiare che ha fatto ridere e piangere (di gioia) molte persone, soprattutto alla Cgil di Reggio Calabria. Tra di loro c'è Valeria Bonforte, responsabile dello Sportello Immigrati, che per quindici mesi ha lottato, giorno dopo giorno, al fianco di Shireen Mustafa e della sua famiglia. Dall'Iraq a Reggio Calabria, passando per altri paesi europei, la coppia era partita portando con sè i figli più piccoli. Kardo, il maggiore, era stato lasciato con i nonni, con l'idea di potere un giorno, tornare a prendere anche lui. Oggi, quel sogno è diventato realtà, grazie all'impegno dello Sportello Immigrazione e Prefettura, dell'Inca, della Cgil di Reggio, guidata da Gregorio Pititto e dall'avvocato Annunziato Fotìa, responsabile per lo Sprar. "Abbiamo fatto un lavoro di squadra, in un momento difficile". Il riferimento è alla pandemia mondiale, che ha rallentato di molto il ricongiungimento, sia per il passaggio delle pratiche che per l'organizzazione concreta della partenza di Kardo. Nei giorni scorsi, la Cgil di Reggio Calabria ha accolto la famiglia nella sua sede: "Abbiamo regalato a Kardo uno zaino e alcuni libri, tra cui la Costituzione". Il ragazzo, che ora ha quindici anni, si prepara a una nuova vita. Che comincerà dalla scuola.
«Finalmente riabbraccio mio figlio »
Shireen Mustafa, in Italia dal 2019, vive a Reggio Calabria con suo marito e i bambini. Il maggiore di loro, Kardo, era rimasto in Iraq. Grazie allo Sportello immigrazione della Cgil, ora sono di nuovo insieme
23 gennaio 2021 • 07:11