“Nelle parole del pubblico ministero Fabio Picuti, a dieci anni dal terremoto de L’Aquila, vi è una grande verità che condividiamo: dal terremoto abbiamo capito che non è lui a causare vittime. Le vittime sono causate da coloro che costruiscono gli edifici o li progettano senza rispettare le regole. È questa l’origine della tragedia”. Così dichiarano Legambiente e Fillea, da sempre impegnate anche con un osservatorio congiunto per la ricostruzione di qualità nelle aree del Cratere 2016.
“La ricostruzione è sempre un processo complesso, dove occorre tenere insieme la massima velocità possibile nella riedificazione tanto dei poli pubblici che delle residenze private, un’idea di sviluppo coerente con i nuovi processi ambientali, economici, sociali e demografici che attragga investimenti, legalità e rispetto delle principali norme paesaggistiche, urbanistiche e, ovviamente, del lavoro e della sicurezza", aggiungono Fillea e Legambiente.
"E per fare tutto ciò, servono stazioni appaltanti qualificate, con dimensioni, professionalità e competenze all’altezza delle complessità, serve un sistema efficiente e pro attivo anche nelle erogazioni e contributi, un controllo permanente del territorio, partecipazione popolare. Non servono né sceriffi né ulteriori deregolamentazioni e condoni o, peggio, accarezzare il pelo a chi vede nel rispetto delle norme solo lacci e lacciuoli. Abbiamo già visto cosa hanno procurato i vari 'Sbloccacantieri', ispirati dal partito del cemento o degli speculatori”, concludono Fillea e Legambiente.